Non chiamatela gita scolastica. Questa volta l’esperienza è tutta un’altra cosa: un’immersione totale nei luoghi e nella cultura della antica Grecia, non semplicemente entrando in un museo o ammirando reperti, provando un cibo locale, o ascoltando ritmi di sirtaki che si rincorrono da un locale all’altro. Anche questo, ma soprattutto altro.
È l’European Festival Ancient Greece che torna a ripetersi, questa volta dall’8 al 14 marzo, e torna ad ospitare anche gli studenti del Liceo “Galileo Galileo” (indirizzo Classico) diretto dalla dirigente Bernarda De Girolamo: un momento di incontro tra Paesi europei che confermano il loro sodalizio in nome del turismo culturale e di quella antica radice di civiltà che la Grecia impresse ai paesi mediterranei. In questi giorni è un via vai di giovani gruppi scolastici alle prese con la medesima esperienza, pronta a ripetersi come da tradizione anche in ottobre.
Le tre classi del Classico, sono partite accompagnate da quattro docenti; sul posto hanno ricevuto l’accoglienza dell’organizzatore dell’evento Valentino Berton e dei docenti universitari Maristella Trombetta, Università di Bari “Aldo Moro” ed Emanuele Isodori, Università di Roma “Foro Italico” che hanno collaborato al Progetto e stanno seguendo i ragazzi negli spostamenti e nelle attività formative che li coinvolgono. La visita ai luoghi, memoria di eventi storici o letterari, non è solo una “visita guidata” ma coinvolgimento diretto dei ragazzi con il corpo, con le emozioni, con le idee. Sui siti archeologici l’incontro con attori nelle vesti degli antichi poeti, conferenze per acquisire contenuti, laboratori per esprimere una reazione alle provocazioni culturali che si stanno ricevendo, performance teatrali di cui sono protagonisti, e per ogni attività un moltiplicarsi di feedback. La Grecia, il suo sapere, la filosofia dei padri, i principi che hanno ispirato democrazia e pensieri di libertà entra nelle vene dei nostri giovani che ci ostiniamo a vedere solo dentro le loro tute gold, le corazze autoprodotte che li proteggono dal mondo. E invece, quando l’occasione si presenta – tante volte merito della scuola – esplode il loro inno (innato) alla libertà e alla verità. Come non può venire da questa antica cultura il canto che omaggia la vita? Il piacere dramma intrinseco in amore e nella morte? Esperienza per crescere come uomini e donne, come studenti, come cittadini d’Europa con un debito di riconoscenza per quanti, in passato, hanno condiviso la loro cultura, hanno fatto scuola…
La loro settimana tra Atene, Delfi, il monte Parnaso, Argo, Corinto, Nemea si è aperta con un l’inno del Festival, Daimòn del filosofo e musicista Andrea Lucisano che ha messo in musica la “Lettera a Meneceo” di Epicuro: “Mai si è troppo giovani o troppo vecchi per la conoscenza della felicità. A qualsiasi età è bello occuparsi del benessere dell’animo nostro”, un messaggio per tutti, con una strada chiara davanti: la cura dell’animo. Dai greci conviene ancora imparare.