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Koro, a piedi verso Gerusalemme, “non da sola ma con Dio” sulla Via Francigena che attraversa la Campania

Questa sera tappa a Benevento; poi entrerà in Puglia e seguendo la costa raggiungerà Santa Maria di Leuca. Originaria di San Sebastian (Spagna) 77 anni, dopo tre sole settimane di cammino in compagnia di un'altra pellegrina, prosegue da sola il suo viaggio verso la Terra Santa

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Koro ha percorso 130 tappe dallo scorso 11 novembre per un totale di 2.370 km. Destinazione Gerusalemme. Centinaia di amici incontrati lungo la strada fino ad oggi: famiglie, anziani, giovanissimi, monache, frati, vescovi e sacerdoti, la grande famiglia dell’Azione Cattolica disseminata ovunque in Italia… quasi si perde il conto di quanti l’hanno accolta offrendole un letto dove riposare o un piatto caldo: quante cucine, quanti sapori, quante chiacchierate la stanno accompagnando in un percorso non facile, seppur pianificato, costellato di imprevisti e decisioni che spesso non lasciano il tempo di troppi calcoli: la tabella di marcia va rispettata per essere in orario nei luoghi e trovare sistemazione.  Rigorosamente a piedi, 8kg di bagagli essenziali sulle spalle valutando opportunamente ogni grammo in aggiunta (che si tratti di acqua o di cibo); scarpe comode, bastoni tecnici per tenere il ritmo e sostenere la fatica, abbigliamento leggero multitasking, fogli per gli appunti a portata di mano, e uno smartphone per tenere la rotta.

Maria del Coro Garcia, questo il suo nome in onore della Virgen del Coro, patrona di San Sebastian (Danasti in lingua basca), la sua città. Perchè sì, Koro, come comunemente la chiamano tutti, viene dalla Spagna, dalla provincia di Guipúzcoa della comunità autonoma del Paese Basco: va fiera delle sue origini, della vicinanza alla città di Loyola che ha dato i natali a Sant’Ignazio, della vicinanza alla cittadina francese di Lourdes, del suo impegno in parrocchia come ministro dell’eucarestia e collaboratrice pastorale “multifunzioni”, fiera delle sue relazioni, dei figli e dei nipoti, ma soprattutto della sua età: 77 anni, un passato lavorativo come ostetrica, e il prezioso dono della salute che in questo viaggio la sta sostenendo, rincuorando la scelta quotidiana ad andare avanti.

Diversi mesi per pianificare al meglio un pellegrinaggio diverso da tanti altri; un annuncio sui social alla ricerca di compagnia (perchè la relazione lungo il cammino divide la fatica e moltiplica la bellezza dell’esperienza) finchè Katy, decide di partire con lei. Settimane di preparazione fisica, il mandato che le viene conferito in chiesa a San Sebastian dal Vicario generale della locale Diocesi e poi via, percorrendo la prima tappa in compagnia di numerosi amici. Solo tre settimane è durata la resistenza di Katy, poi Koro si è ritrovata da sola. Da sola in un bosco, da sola nelle città francesi popolate di ogni etnia, da sola a cercare riparo “ma mai senza l’aiuto di Dio”, spiega nel giorno della sua tappa ad Alife. La via Francigena, dedalo di sentieri paralleli e talvolta sovrapposi l’ha portata verso Sud: Liguria, Toscana, Lazio, con sosta a Roma per salutare Papa Francesco a cui ha potuto stringere la mano, e poi l’alta Campania prendendo la direzione della Puglia: “Santa Maria di Leuca è il mio obiettivo, poi una volta giunta sul posto avrò la necessità di pianificare con ulteriori dettagli il cammino successivo”.
De finibus Terrae, il punto più a sud per i pellegrini diretti in Terra Santa è quel confine dove in realtà tutto comincia, rappresenta un salto nel vuoto, senza le sicurezze avute fino ad ora, ma non senza la provvidenza di Dio. Koro ne parla con fiducia e la consapevolezza di dover attraversare dopo la Grecia i difficili paesi islamici addentrandosi in una realtà infuocata di conflitti, pregiudizi e forti tensioni: ne è consapevole fin da quando è partita: “Hamas aveva già attaccato Israele ed il mio pellegrinaggio era pianificato; ho pensato ai lunghi mesi di cammino prima di mettere piede laggiù sperando che arrivasse la pace; ma le cose non sono semplici come immaginavo”. Le sarebbe propizio l’incontro con altri pellegrini per condividere un po’ del cammino e questa intensa esperienza come già avvenuto da Siena a Roma in compagnia di Amadeo, anche lui spagnolo, originario di Gijon, (Asturia).

La fede l’accompagna, “la volontà di conoscere Gerusalemme e i luoghi della vita di Cristo prima di morire, spiega con estrema compostezza, è un impegno che non posso disattendere. Ho scelto di farlo in questo modo perché sia un’esperienza completa: il cammino caratterizzato dal dialogo costante con Dio nella la preghiera; le relazioni; l’incontro con il Creato e la provvidenza che ogni giorno si rivela madre generosa sono tutti segni di grazia che mi accompagnano e mi arricchiscono”. Tra Koro e Dio nessuna interferenza, nessun peso o bagaglio superfluo che possa distrarla da questo intimo dialogo di aiuto e di gratitudine; si aggrappa all’essenziale per sopravvivere e tenere testa alla fatica. Del suo bagaglio essenziale è entrato a far parte l’uso sapiente dei social: il suo profilo Instagram, un vero e proprio diario di viaggio, sta diventando strumento di evangelizzazione e una mano tesa verso coloro che pur comodi nelle proprie case chiedono a lei un aiuto nel cammino della vita.

1 COMMENTO

  1. Meraviglioso articolo Cinzia! Hai raccontato perfettamente come al suo passo nelle nostre vite lascia luce e frutti di speranza della vita come camino all’eternità! Grazie mille!

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