Noemi Riccitelli – La Settimana Santa è ormai iniziata e, come già annunciato, oltre al tradizionale Sussidio della Commissione Nazionale Valutazione Film, con proposte cinematografiche per la Pasqua relative la stagione 2023/2024, la stessa Commissione ha menzionato, nel medesimo opuscolo, due film d’autore che quest’anno compiono un anniversario a tutto tondo dalla loro uscita.
Si tratta di due pellicole che trovano la loro ispirazione nella vita di Gesù, affrontandone, così, anche la più dolorosa esperienza: Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini (1964) e La passione di Cristo di Mel Gibson (2004).
Dunque, rispettivamente, 60 e 20 anni dall’esordio sul grande schermo: due film diversissimi tra loro per intenti e messa in scena, ma che per il loro linguaggio e la forza espressiva sono entrati di diritto a far parte della storia del cinema, oltre che nella filmografia sul genere.
Massimo Giraldi, Presidente della Commissione Valutazione Film CEI, ed Eliana Ariola, Membro della Commissione, nel loro intervento sul Sussidio, sottolineano come l’accostamento delle due pellicole possa apparire azzardato: infatti, con Il Vangelo secondo Matteo, Pasolini ha realizzato un lavoro sofisticato, delicato, di indubbio fascino, che ancora 60 anni dopo riesce a comunicare con risolutezza sì, ma anche con garbo visivo, una storia universale, rendendo le immagini e la sceneggiatura anche latrici di una denuncia sociale e politica, non tradendo tuttavia il testo sacro.
Mel Gibson, invece, con La passione di Cristo, realizza un quadro più duro e violento della vicenda personale di Gesù, ponendo al centro della sua riflessione l’esperienza più propriamente umana, concedendo poco spazio alla dimensione più sacra e santa, quella della resurrezione, che è, del resto, quella su cui si fonda il racconto evangelico.
Un confronto interessante quello proposto, che i due autori accompagnano all’eziologia dei due film, con riferimenti al cast e ai riconoscimenti ottenuti.
L’invito, infine, è certamente quello di riprenderne la visione, accompagnando, così, con un concreto stimolo visivo, la riflessione e la meditazione dei giorni che verranno.
La redazione di Clarus, per l’occasione, augura una serena Pasqua, come sempre, anche al cinema!