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“Capite quello che ho fatto per voi?” le parole di Gesù nel Cenacolo raggiungono l’Umanità

La messa in Coena Domini del Vescovo Giacomo Cirulli è nel Santuario dell'Addolorata ad Alvignano

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La messa in Coena Domini del Vescovo Giacomo Cirulli è ad Alvignano; per la prima volta il paese, il Santuario dell’Addolorata hanno accolto nel giorno che apre il Triduo pasquale il pastore delle Diocesi di Teano-Calvi, di Alife-Caiazzo e di Sessa Aurunca. Rientra tra le scelte del Vescovo infatti la condivisione della Settimana Santa con le comunità parrocchiali da cui la turnazione che lo vede ogni anno in luoghi diversi delle tre Diocesi, incluse come sempre le chiese cattedrali.
Affollato di gente il Santuario, ma soprattutto di bambini e di famiglie; accompagnato dai seminaristi e accolto dai sacerdoti del luogo don Alessandro Occhibove e don Francesco Vangeli, mons. Cirulli ha condiviso con i presenti il momento che apre il Triduo pasquale, quello che immette nella lunga preghiera con cui la Chiesa rivive il mistero della passione e morte di Cristo.

“Capite quello che ho fatto per voi?” La domanda che Gesù pone ai Dodici riuniti nel Cenacolo dopo aver lavato loro i piedi, interroga tutti noi e l’intera umanità sulla capacità e sul coraggio di essere servi gli uni degli altri, fino in fondo, fino al dono della vita”. Le parole del Vescovo nell’omelia, invito a riflettere sul servizio di Gesù reso ai suoi amici, “che non avrebbe avuto senso se dopo quel gesto non vi fosse stato il Getsemani, l’arresto, il Calvario, la Croce: sono le scelte che danno senso al gesto della lavanda dei piedi rafforzando attimo per attimo il significato del dono della vita, per amore”. L’invito del Pastore a vivere la fraternità secondo la logica di chi si fa servo, come Cristo, fuori da logiche egoistiche e personalistiche “sentendoci noi e non io, sentendoci comunità e non singoli, interpellati continuamente dalla stessa domanda che Gesù ha posto ai suoi nel cenacolo: avete veramente compreso quello che ho fatto per voi”. Imitare Cristo nella totalità del suo gesto: servire, pregare, offrirsi agli altri, confidare nel Padre, risorgere: “Siamo qui stasera perché il cammino della Quaresima doveva educarci e preparaci a questo momento, alla conversione, al cambio di vita che ci è chiesto; chiediamoci ancora una volta se ne siamo stati capaci, se siamo pronti a risorgere”, poi richiamando l’umanità e la povertà del discepolo Pietro, il Pastore ha aggiunto “siamo qui con i nostri limiti e il nostro peccato, e coma Pietro Gesù anche a noi chiederà se veramente l’amiamo: affidiamoci a Lui che conosce il nostro cuore e il nostro limite, e così come siamo, chiedendogli aiuto nel cammino della vita, facciamoci annunciatori e testimoni della sua Parola”.

Un segno di carità
Al termine della Celebrazione il Vescovo ha benedetto il pane che comunemente viene donato ai fedeli che partecipano al rito della lavanda dei piedi e il pane che viene donato a tutti i presenti quale segno di comunione; quest’anno accanto alle ceste di sempre anche quelle destinate alle Case della Carità della Diocesi di Teano-Calvi dove sono quotidianamente accolti e curati migranti e indigenti: le parrocchie di Alvignano hanno scelto manifestare con questo segno concreto di carità la dimensione del servizio a cui invita il messaggio del giovedì santo. Mons. Cirulli sui è portato all’altare della reposizione per lasciare e adorare l’eucarestia; in serata la comunità locale ha vissuto un momento di preghiera.

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