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Azione Cattolica, impegno a custodire la democrazia: sulle elezioni europee dibattito inadeguato che non fa onore all’Italia

Dall'Assemblea nazionale che si è tenuta a Sacrofano emergono messaggi ed appelli, tra cui il desiderio di continuare ad essere laboratori odi senso civico e di passione per il Vangelo

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I rappresentanti dell’Azione Cattolica della Campania all’Assemblea nazionale

“L’Ac desidera vivere e contribuire a un Paese che sia davvero a braccia aperte”: lo scrive la Presidenza nazionale uscente dell’Azione Cattolica, nel messaggio alla Chiesa e al Paese letto a conclusione della XVIII Assemblea elettiva che si è conclusa domenica a Sacrofano dopo il momento iniziale celebrato a Piazza San Pietro il 25 aprile con Papa Francesco alla presenza di 80mila soci e simpatizzanti.

“Vogliamo impegnarci a custodire la democrazia nella bellezza di un confronto paziente e a promuovere la partecipazione in ogni sua forma – continua il messaggio –. Un Paese ‘a braccia aperte’ non può ignorare la necessità di riscoprirsi accogliente e capace di integrazione; pertanto, crediamo che sia indispensabile continuare a lavorare perché l’Europa, memore delle sue radici ebraico-cristiane, apra le sue braccia”. Un messaggio da cui traspare uno dei più solidi tratti identitari dell’associazione ecclesiale più numerosa d’Italia: l’impegno civico, la passione per gli uomini e le città, per il futuro lavorativo, sociale e culturale del nostro Paese. L’Ac, però, desidera anche “camminare in una Chiesa a braccia aperte. Sentiamo una profonda gratitudine verso questo appassionato tempo di rinnovamento: il Sinodo costituisce una postura generativa, attraverso la quale il cambiamento si sogna insieme, si costruisce con lo Spirito Santo e si vive nella comunione”: parole rivolte alla Chiesa tutta in particolare a Vescovi e sacerdoti: la Chiesa è insieme nel coraggioso slancio ad essere tutti in gioco, attraverso una rete di legami autentici con l’obiettivo di promuovere il Vangelo e non individualismi.

C’erano anche i consigli diocesani di Teano-Calvi, di Alife-Caiazzo e di Sessa Aurunca nell’evento nazionale: sia in San Pietro che nei giorni seguenti a Sacrofano con una rappresentanza dei Consigli diocesani, lì per fare il punto, per confrontarsi sul cammino percorso e su quello futuro che riguarda l’Associazione in città e paesi, per riscrivere il domani, per scegliere nuovi rappresentati in Consiglio Nazionale.

“Desideriamo riprendere il largo – si legge nel Documento dell’AC –  con fede e coraggio a servizio del Paese e della Chiesa, prendendoci cura degli ultimi e di chi si sente in difficoltà e in una qualsiasi forma di povertà. D’altro canto, le braccia aperte sono la premessa delle mani impegnate e sporche; infatti ‘non serve a nulla avere le mani pulite se si tengono in tasca’!”. Citando don Lorenzo Milani, l’AC Italiana torna ad investire i suoi dell’impegno ad esserci, a vivere i luoghi e in essi le relazioni, preoccupandosi di quanti sono sulla strada, sulle soglie, rintanati in casa o nelle sagrestie, o agli angoli dei marciapiedi: la democrazia, il principio a cui ispirarsi e quello a cui dare braccia nell’impegno di ogni giorno. L’Assemblea nazionale è stata infatti anche l’occasione per riflettere sulle prossime elezioni europee e sul senso della partecipazione: “Il dibattito politico sulle elezioni europee non fa onore a questo Paese”, ha ribadito il presidente Ac Giuseppe Notarstefano,  “quello da talk show è un modo di fare comunicazione che non ci piace, dobbiamo fare obiezione di coscienza” ha aggiunto a proposito della partecipazione dei credenti al dibattito politico nel nostro Paese che sempre più coinvolge soci di associazioni cattoliche pronti a portare un contributo di civiltà, di morale, di coscienza al contesto “Paese”.

L’Ac dei prossimi anni si conferma nel suo esserci ma si prepara anche a cambiare accogliendo dall’interno la positiva provocazione che nasce dal quotidiano di parrocchie, gruppi, quartieri e dalla novità del Vangelo che si rinnova ogni giorno.

I rappresentanti delle Diocesi d Teano-Calvi, di Alife-Caiazzo e di Sessa Aurunca

 

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