Home Chiesa e Diocesi Si torna ad abbracciare le Comunità. Chiara e Domenico raccontano l’Azione Cattolica

Si torna ad abbracciare le Comunità. Chiara e Domenico raccontano l’Azione Cattolica

Al rientro dall'Assemblea nazionale di Azione Cattolica, l'Associazione diocesana rinnovata nelle cariche, riprende il cammino. Da Roma il racconto di come una Chiesa di gente impegnata insieme a preti e vescovi sia possibile

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“Nei giorni scorsi abbiamo avuto l’opportunità di essere testimoni di tante cose belle. Il tutto è iniziato con un abbraccio: l’abbraccio in Piazza San Pietro con il Santo Padre la mattina del 25 Aprile”.
Inizia così il racconto di Chiara Sgueglia e Domenico Fortini delegati dell’AC di Alife-Caiazzo all’Assemblea Nazionale di Azione Cattolica dal 25 al 28 aprile a Sacrofano, con apertura nell’evento di Piazza San Pietro con Papa Francesco trasmesso da RaiUno (clicca). Di ogni esperienza ad alta quota, l’AC sceglie di condividere quanto vissuto e portarlo nelle piccole e medie comunità: si racconta, si mettono in comune le idee, e poi territorialmente si torna a camminare con un bagaglio che non è solo di chi ha vissuto direttamente un’esperienza, ma diventa di tutti. Per questo motivo, domenica 5 maggio il Consiglio diocesano di AC, di cui fanno parte i nostri Chiara e Domenico, incontreranno i Consigli parrocchiali ad Alvignano nel salone parrocchiale di San Nicola.

 La Piazza 
Papa Francesco ci ha consegnato tre spunti di riflessione su tre tipi di abbraccio: l’abbraccio che manca, l’abbraccio che salva, l’abbraccio che cambia la vita. L’entusiasmo di noi membri di Azione Cattolica non viene sempre accolto con favore nel mondo (come ci ha ricordato Papa Francesco): nel momento in cui le nostre braccia incontrano chiusure e “l’abbraccio manca” dobbiamo affidarci al Signore, rimboccarci le maniche e “testimoniare a tutti che la via dell’abbraccio è la via della vita”. L’abbraccio è il simbolo dell’affetto. Siamo uomini e donne di Azione Cattolica, la nostra fede è al centro delle vite di ciascuno di noi “al centro della nostra esistenza, infatti, c’è proprio l’abbraccio misericordioso di Dio che salva… Lasciamoci abbracciare dal Signore. Così, nell’abbraccio del Signore impariamo ad abbracciare gli altri”. Papa Francesco continua con una riflessione sull’abbraccio che cambia la vita: la nostra vita associativa trova “il denominatore comune proprio nell’abbraccio della carità, unico contrassegno essenziale dei discepoli di Cristo”. Tantissime volte un abbraccio dato e a sua volta ricevuto ha cambiato la vita di qualcuno. Il Santo Padre ci raccomanda che sia la carità a plasmare ogni nostra azione. L’abbraccio è poi continuato nel pomeriggio a Sacrofano, dove sono iniziati i lavori della XVIII Assemblea Nazionale dell’Azione Cattolica Italiana.
Nei tre giorni di assemblea, sono state tante le emozioni che ci hanno attraversato.

 L’Assemblea 
Non sono mancati momenti di preghiera, fulcro dei lavori assembleari. Abbiamo avuto l’opportunità di partecipare a celebrazioni eucaristiche e momenti di preghiera presieduti da S.E. Mons. Claudio Giuliodori (Assistente Generale dell’Azione Cattolica Italiana e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore), S. Em.za Card. Pietro Parolin (Segretario di Stato della Santa Sede), S. Em.za Card. Kevin Joseph Farrell (Prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita), S. Em.za Card. Marcello Semeraro (Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi), S. Em.za Card. Matteo Maria Zuppi (Presidente della CEI): tutti hanno rivolto messaggi di sostegno ai delegati diocesani presenti all’assemblea. È stato emozionante e stimolante osservare come tutte queste figure vedono nell’Azione Cattolica un punto di riferimento per la vita dei laici, della Chiesa e del Paese. Le giornate di assemblea sono trascorse con spirito di comunità, lavorando al documento assembleare che ci accompagnerà per il prossimo triennio. È stato molto costruttivo il momento del lavoro di gruppo sui vari paragrafi del documento assembleare. Diversi sono stati gli emendamenti presentati e votati, pertanto la votazione ha sottolineato lo spirito democratico insito all’Azione Cattolica. Abbiamo condiviso con delegati e assistenti diocesani di tutta Italia momenti di confronto dai quali sono emersi tantissimi spunti di riflessione sui quali sicuramente lavoreremo nei prossimi anni. È stato bellissimo ed emozionante vedere quante persone da nord a sud Italia condividano la nostra stessa passione per l’Azione Cattolica ed è proprio in momenti come questi che possiamo dire “sì, l’Azione Cattolica è uno stile di vita”.

 Cosa ci aspetta?
Con quale spirito l’AC diocesana riprende il cammino? 

L’Azione Cattolica ama ricordare l’immagine della Chiesa descritta da Sant’Ambrogio come quella di un giardino di fiori dove fioriscono molte specie di piante e in essa ama vedere i volti di Armida Barelli, Piergiorgio Frassati e il beato Toniolo, esempi luminosi… Nel cammino dell’Associazione, quindi la dimensione spirituale (la preghiera e l’ascolto della Parola di Dio) e quella attuativa (la formazione) ci aprono il cuore e muovono i nostri passi nella Chiesa e in mezzo all’Umanità: questi contenuti espressi in Assemblea e nel confronto tra i delegati di tutta Italia, e i sacerdoti e vescovi presenti (vicini a noi senza sfoggiare la differenza gerarchica che a volte prevale nella Chiesa) oggi ci spinge ad essere motivati, e a condividere quanto vissuto, con uno spirito “più umile” come ci ha ripetuto il presidente Giuseppe Notarstefano, ma in maniera sempre appassionata, con il coraggio di costruire la Pace. Torniamo a casa con un bagaglio di esperienze carico e con tanta voglia di fare, per trasmettere a tutti la bellezza dell’Azione Cattolica.

Grazie a tutta l’AC, a quella nazionale e quella locale che ci ha cresciuti e che lavora instancabilmente per rendere questo mondo migliore; al Consiglio Diocesano che ci ha scelti per vivere questa meravigliosa assembleare, ai nostri sacerdoti di Alvignano don Alessandro e Don Francesco che ci sono sempre stati accanto.

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