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Francesco Ciardiello continua a firmare capolavori. È opera sua la Madonna del Buon Consiglio di Torre del Greco

L'arte sacra il campo in cui l'artista matesino esprime meglio se stesso: "Occasione per crescere professionalmente e spiritualmente", commenta

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Volentieri torniamo a parlare di Francesco Ciardiello, giovane scultore del Matese ma ormai affermato artista. La sua predilezione è l’arte sacra con cui riesce ad esprimersi con naturalezza, riflettendo in maniera particolarmente sensibile le attese della committenza. Questa volta firma l’opera monumentale della Madonna del Buon Consiglio per l’omonimo santuario di Torre del Greco, fino ad ora venerata nell’icona, ma da qualche giorno plasticamente visibile in forma di statua e che verrà collocata sulla sommità della chiesa nella città vesuviana.

Lavoro durato mesi negli Studi d’arte Ciardiello di Piedimonte Matese città d’origine e di residenza di Francesco e della sua famiglia; qui, l’opera commissionata dal parroco della Parrocchia del Buon Consiglio, don Ciro Sorrentino, ha preso lentamente forma: passando da un accurato lavoro  al computer per programmare in ogni dettaglio la giusta combinazione tra materiali, proporzioni, e persino l’affidabilità nel tempo di un simile manufatto, alla realizzazione dell’opera con sofisticati robot e poi la cesellatura dei dettagli. Francesco ha scolpito blocchi di Labelite ad alta densità, materiale composito che garantisce eccellenti prestazioni e leggerezza, con l’aiuto di strumenti ad alta definizione; poi il lavoro di cesellatura a mano per rifinire ogni singolo e minuscolo dettaglio, ciò che chiede maggiore impegno ma restituisce all’artista il premio di un lavoro che stupisce. In ultimo l’opera è stata rivestita in vetroresina. Ultimo atto, la consegna dell’opera avvenuta lo scorso 13 maggio alle 21.00 al casello autostradale di Torre del Greco permettendo ai fedeli del luogo di portarla in città e processionalmente accompagnarla al santuario dove resterà in esposizione nel porticato d’ingresso fino al 21 maggio. In questa data, alle 5 del mattino la statua monumentale sarà issata sulla sommità del santuario e i cittadini per la prima volta ne ammireranno l’imponenza e la delicatezza insieme.

“Ogni opera d’arte, soprattutto se un pezzo di arte sacra, porta con sé una storia, quella della comunità o del popolo che la commissiona; esperienza che puntualmente mi avvicina non solo alla storia di un luogo ma che rafforza la mia fede”, spiega Francesco, passando in rassegna alcuni dei pezzi realizzati negli ultimi anni: quelli cari alla pietà popolare di Piedimonte Matese (il busto del patrono San Marcellino prete e martire e la statua dell’Immacolata), l’altare e l’ambone della Cattedrale di Alife (e per numerose altre Chiese in Italia), la Vara e il Simulacro di San Giovanni Battista, Patrono della città di Vittoria; ma più di tutto il dono ricevuto da Papa Francesco in occasione della sua visita a Bratislava, raffigurante San Martino che dona il mantello al povero in bronzo e pietra commissionato a Francesco dall’arcivescovo metropolita di Bratislava S.E. Mons. Stanislav Zvolenský (vai all’articolo).

Una storia di cesellature quotidiane, non solo sulla pietra o sui moderni materiale cui si affida l’arte scultorea, ma cesellature che giorno dopo giorno ridisegnano il volto di una terra che grazie al talento e all’audacia di giovani come lui si attesta anche come possibile luogo di vita, in cui restare. Sfida che appare ancor più difficile e soddisfacente se in ballo ci sono attività artigianali quasi sempre rivolte ad una clientela di nicchia.

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