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Piedimonte Matese. Il futuro è qui, inaugurata la serra idroponica dell’Istituto Agrario. Fare e sapere a portata di studenti

Realizzata con i fondi FESR-PON, progettata dalla Ferriplastic di Eboli, la nuova serra arricchisce l'offerta dell'Azienda agricola dell'Istituto agrario matesino nato nel 1888

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Da sinistra Franco Imperadore presidente del Gal Alto Casertano, Giovanna Di Tommaso vicepreside dell’Istituto Agrario, Loredana Cerrone assessore alla cultura del comune di Piedimonte Matese, Nicolino Lombardi preside dell’ISISS

Seminare la cultura del benessere: lo slogan che ha accompagnato questa mattina l’inaugurazione della serra idroponica nell’Azienda agricola dello storico Istituto Agrario di Piedimonte Matese nata nel 1888 come “Regia Scuola Pratica di Agricoltura” e oggi parte dell’ISISS che riunisce anche gli istituti Industriale e Alberghiero.

Alunni e docenti con il dirigente scolastico Nicolino Lombardi, una rappresentanza della Scuola Media “Ventriglia” di Piedimonte Matese anch’essi accompagnati da docenti e dalla Dirigente Maddalena Di Cerbo e un un’altra della Scuola Media “Vitale” hanno trascorso alcune ore condividendo la vita e le novità dell’azienda; presenti rappresentanti delle Istituzioni e delle Associazioni locali tra cui l’assessore alla cultura del Comune di Piedimonte Matese Lorendana Cerrone e il Presidente del Gal Alto Casertano (Gruppo di azione locale dedito alla promozione territoriale) Franco Imperadore).

Una novità – la serra – che qualifica l’offerta dell’azienda agricola dell’Istituto (che vanta attività di produzione, trasformazione e distribuzione) ma soprattutto il percorso didattico degli studenti chiamati a confrontarsi con percorsi multidisciplinari che coniugano sapere e fare. Inserita nel progetto “laboratorio Serra Smart Idro-aeroponica”, finanziata con fondi FESR-PON per un totale di circa 200mila euro, la struttura è stata progettata dalla docente e architetto Giovanna Di Tommaso, realizzata dalla ditta Ferriplastic di Eboli che ha inoltre gestito la formazione di docenti, alunni e collaboratori scolastici e continua a farlo mentre vengono alla luce le prime coltivazioni. Si tratta di due ambienti: uno destinato alla coltivazione idro-aeroponica dove acqua e aria rappresentano il principale nutriente di insalate, pomodori, melanzane… secondo un sistema che permette l’abbattimento del consumo energetico fino al 700% rispetto ai sistemi tradizionali oltre che la riduzione dei tempi di produzione; un altro ambiente è la serra di germinazione dove piccole e prelibate colture vengono coltivate con sola acqua e integrazioni azoto, fosforo e potassio quindi assimilabili da tutti gli organismi umani anche quelli intolleranti a particolari principi alimentari. Qui, in acqua e sotto le luci a led, vivono basilico ed erbette destinate alla cucina ed in particolare alla cucina gourmet. Sostenibilità, qualità dei prodotti, competenze nel settore agrario, tecnologico e gestionale: tante competenze in un unico progetto di cui gli studenti dell’Agrario matesino sono destinatari e al contempo precursori di un futuro lavorativo in cui inserirsi e – perché no – creare da “zero” fin da subito, fin dal primo passo oltre la porta di quella scuola, il giorno del loro diploma.
Tutto è avvenuto all’ombra dell’antico edificio scolastico annesso all’azienda, fondato nel XIX ma non più agibile dal terremoto del 2013. Da allora, lo sfratto a cui è stato sottoposto l’Agrario dall’Ente Provincia – proprietaria degli edifici scolastici superiori – sembra non approdare a nuova soluzione che garantisca stabilità e rispetto alle attività di una Scuola unica nel suo genere. Esplicita ormai a distanza di 11 anni la linea politica poco attenta alle risorse, alla dignità e alle esigenze della periferia (zone ben più qualificate ed amate quando i sovrani scelsero di istituirvi la Regia scuola, consapevoli dell’impatto che essa avrebbe avuto e della risposta che il territorio avrebbe offerto. Decine e decine gli alunni qui diplomati).

“L’Azienda lavora ed innova non per generare ricchezza economica ma ricchezza in termini di cultura e valori perché i nostri giovani possano uscire da qui con la certezza e le basi per essere nel mondo del lavoro – nel settore di loro competenza – all’altezza di ogni novità che si affaccia sulla scena del mondo”, le parole del Dirigente Nicolino Lombardi. A seguire il lavoro della serra, piccolo gioiello di tecnologia, è il prof. Vincenzo Coppola, noto agronomo del territorio casertano per l’attento lavoro di ricerca e selezione finalizzati alla cultura del benessere già citata in apertura. Oltre al lavoro in azienda, è lui a guidare le classi al controllo della produzione con un’App dedicata gestibile da remoto.

Si dispone lievemente in salita la proprietà dell’Istituto destinata alla coltivazione su cui trovano posto piante di gelsi, un meleto, vigneti ed oliveti e un piccolo allevamento di maiali di razza casertana mentre segale ed orzo sono coltivati nella Piana delle Secine nel comune di Letino dalle mani esperte di contadini custodi, e il grano tra Alife e San Potito Sannitico: tutto nasce e cresce secondo il procedere delle stagioni; si attende la pioggia o il sole a seconda delle necessità; potature, piantumazioni e raccolti avvengono seguendo il ciclo della natura; anche la trasformazione dei prodotti avviene in azienda: l’arte della terra, insomma, è salvaguardata. L’installazione della serra invece immette chi la conosce in un nuovo tempo in cui qualità, sicurezza alimentare, gestione delle risorse naturali (aria, luce ed acqua), spese, incidenti di percorso sono preventivamente gestiti per garantire la migliore produzione. Cultura del benessere non solo per i destinatari di un prodotto agroalimentare, ma benessere per chi li produce perché all’uomo sia restituita la dignità del tempo, del riposo, della socialità.

Alla festa di stamattina presenti le collaboratrici del dirigente Lombardi la prof.ssa Angela Cinotti con incarico di vicepreside e referente per l’Istituto Industriale e la professoressa Giovanna Di Tommaso con incarico di vicepreside e referente per l’Agrario, ma soprattutto il gran numero di collaboratori dell’Azienda agraria in attivo per dodici mesi all’anno. Un forno per degustare la pizza impastata dalle mani dei pizzaioli – alunni e docenti – dell’Istituto Alberghiero prodotta con la farina Senatore Cappelli prodotta dell’Azienda. Stessa origine i dolci offerti dai collaboratori del Convitto, altra struttura che caratterizza l’offerta dello storico Agrario del Matese.

Non è mancato un momento di riflessione sulla Giornata mondiale delle Api che ricorre il 20 maggio, volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza degli impollinatori e sul loro contributo allo sviluppo sostenibile: quale luogo migliore, se non quello dell’Azienda dell’Agrario di Piedimonte Matese? Ospite Benito Di Dario, presidente dell’associazione Api e Biodiversità” con sede a Santa Maria Capua Vetere, ha parlato di come sia indispensabile al ciclo della vita il processo di impollinazione delle api in ogni ambiente e di come la salubrità del Matese garantisca l’habitat da tutelare. Nell’occasione l’ISISS ha consegnato al Comune di Piedimonte Matese, nella persona dell’assessore Cerrone i QrCode che rimandano al sito creato dagli studenti sul patrimonio storico artistico della città.

Una scuola che cresce e completa l’offerta, che appassiona i suoi studenti alla vita e al lavoro, alla storia locale.

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