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La tradizione al tempo dei social, Ines Meglioli di Alife finalista al “Festival delle Lettere”

Alunna della Scuola Media "G. Vitale" di Piedimonte Matese racconta che preferisce scrivere con carta e penna: solo così la scrittura e anche gli errori risuonano per davvero

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Ines Meglioli posa davanti al Duomo di Milano con l’attestato di partecipazione alla fase finale del Festival delle Lettere

A Milano, presso Casa Cardinale Ildefonso Schuster, si è tenuta sabato sera la cerimonia di premiazione della XVIII Edizione del Festival delle Lettere a cui ha preso parte la giovanissima Ines Meglioli di Alife, 14 anni e tanta passione per la scrittura. Per lei un piazzamento tra gli ultimi tre finalisti dopo una scrupolosa selezione che ha portato nel capoluogo lombardo solo 16 giovanissimi insieme personaggi noti come il conduttore tv e radio Omar Fantini, l’attrice Gaia De Laurentis, la calciatrice Regina Baresi e altri testimonial invitati all’evento condotto dall’attrice Corinna Grandi, volto noto di Zelig.

Ha concorso con una lettera indirizzata a Giulia Cecchettin la giovane veneta uccisa a soli 23 anni dal fidanzato l’11 novembre 2023: “Una persona non dovrebbe mai compiere atti così crudeli, così insensibili”, le scrive Ines immaginando di parlarle. “Togliere la vita ad una donna vuole dire far morire con lei i suoi sogni e le sue speranze. Cosa che fa soffrire più della morte stessa”. Le parole di Ines, così giovane, evidenziano come un tragico avvenimento, rimbalzato per diverse settimane su ogni strumento di comunicazione e tra l’opinione pubblica, possa ferire e far pensare anche i più giovani.

Il Festival nasce alla fine del 2004 dall’idea di un ristretto gruppo di amici che, colpiti dall’uso frenetico dei nuovi mezzi di comunicazione da parte dei giovani, si chiedono se la “vecchia” lettera scritta a mano possa mai sopravvivere a questa tempesta generazionale. Nasce così a Cernusco sul Naviglio “365 Gradi Associazione Culturale” oggi divenuta associazione di promozione sociale  (regolarmente iscritta al RUNTS) con sede a Milano che gestisce il Festival che apre a ben cinque sezioni: lettera dal carcere, lettera dal cassetto, lettera tema libero, lettera under 14 e lettera a un bullo, che è il tema dell’anno.

Ines ha da poco compiuto 14 anni, è alunna della III F presso la scuola media “Giacomo Vitale” e l’anno prossimo sarà alunna del Liceo Classico “G.Galilei” di Piedimonte Matese.  Ama scrivere e leggere; tra i suoi racconti preferiti la saga di Harry Poterr; inoltre ama l’inglese.

Come nasce la lettera a Giulia Cecchettin? Da quale sentimento muove? Tutto parte da un lavoro in classe dedicato alle vittime del femminicidio… uno di quei momento in cui in gruppo si pensa, si scrive, si riflette; e pur essendo il suo un lavoro finalista quindi tra i migliori, Ines sostiene di non essere il miglior testo da lei scritto: c’è tutta le tensione di una giovanissima pronta a misurarsi ogni giorno con un nuovo impegno e in esso a dare di più; ma ciò che più di tutto sorprende è l’inversione di tendenza rispetto all’utilizzo dei social e quindi alla scrittura su supporti digitali: “Mi piace molto scrivere a penna; scrivo più a penna che con il computer, è più immediato. Quando rileggo quello che ho scritto anche gli errori sono più evidenti, anche se gli errori fanno parte di quello che scrivo. Con lo smartphone e il pc scrivere è più comodo, ma preferisco fare diversamente”.

Nel suo futuro non c’è la scrittura perchè Ines sogna di diventare neurologa; il suo spirito umanistico dunque non è un “già deciso” ma una apertura al nuovo per indagare il sapere e la mente umana. Sono i sogni di una giovanissima, forse destinati a mutare ma una bella esperienza di vita aperta al sapere.

Ines incarna una generazione che in tanti testardamente definiscono distratta perchè assorta soltanto dai social; le ricerche in campo tecnologico e medico lo confermano e preoccupano ma al contempo evidenziano quanti semi buoni sono sparsi sul terreno della vita lì dove famiglie, scuola e società sanno averne cura.

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