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Vangelo secondo Maria: al cinema il film tratto dal romanzo omonimo di Barbara Alberti con protagonista Benedetta Porcaroli

In sala dal 23 maggio la pellicola di Paolo Zucca che propone una visione originale della madre di Gesù

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Noemi Riccitelli – Presentato fuori concorso in occasione dell’ultima edizione del Torino Film Festival, Vangelo secondo Maria è al cinema dal 23 maggio.
Tratto dall’omonimo romanzo di Barbara Alberti, pubblicato nel 1979, il film diretto da Paolo Zucca porta sullo schermo le originali e alternative suggestioni del libro di Alberti riguardo la figura della madre di Gesù.
Protagonista la giovane attrice Benedetta Porcaroli, nelle vesti della stessa Maria, accanto al più maturo Alessandro Gassman.

A Nazareth, Maria (Benedetta Porcaroli), adolescente ma già in età da marito, nutre un particolare senso di libertà e irrequietezza, che la distingue dalle altre giovani: sogna di studiare e viaggiare per scoprire il mondo.
Dunque, è poco incline alla volontà dei genitori Anna (Lidia Vitale) e Gioacchino (Leonardo Capuano), che intendono, come consuetudine, darla in sposa per una vita vota alla tradizione e all’ubbidienza.
Tuttavia, è proprio in un legame già stabilito, quello con Giuseppe (Alessandro Gassman) che Maria riuscirà a trovare lo spazio personale sempre desiderato, ma a sconvolgere la sua vita è un’altra, imprevedibile notizia.

I vangeli narrano di una Maria mite e docile, che accetta senza compromessi la volontà altrui, quella delle convenzioni del suo tempo sì, che la vogliono sposa fedele di un uomo non scelto, ma secondo dettami comunque noti; soprattutto, una donna incline ad abbracciare persino un volere divino che la elegge a madre del futuro salvatore del mondo, pur non conoscendo come la sua esistenza sarebbe cambiata.
Ecco, il romanzo di Barbara Alberti, che cura anche la sceneggiatura del film con il regista Zucca e Amedeo Pagani, riflette sulla possibilità di un’alternativa, di una narrazione differente, ponendo al centro del racconto la figura di Maria che sfida la realtà intorno a sé, cercando di affermare la sua di identità e decisione.

Vangelo secondo Maria, tuttavia, non prende le mosse da una mera ispirazione provocatoria o di sfida: infatti, il romanzo di Alberti è figlio di un periodo storico particolarmente vivo e delicato per la storia della determinazione dei diritti delle donne; edito negli anni ’70, Alberti quale donna e intellettuale attiva, sulla scia delle battaglie femministe e di traguardi importanti, come la legge sul divorzio, sull’aborto, e in generale, acquisita una maggiore consapevolezza del ruolo della donna nella società, interviene su una storia secolare, immagina una nuova Maria, trasferendo su di essa quegli stessi interrogativi, questioni, urgenze che le donne di quel tempo stavano vivendo.

Un’operazione certo “eccentrica”, nel senso di essere lontana dal consueto e stabilito centro di pensiero, ma che, proprio in quanto tale, pone senza dubbio una riflessione critica interessante, preziosa e ancora contemporanea in una società odierna in cui l’individualità femminile è posta ulteriormente a margine in diversi ambiti.

Il regista Zucca rielabora in modo efficace questi aspetti e lo spirito del romanzo emerge, in particolare, tutto nell’interpretazione di Benedetta Porcaroli, che con passione rende vivi gli struggimenti di Maria, in cerca di sé stessa; accanto a lei, Alessandro Gassman, con pacatezza e fermezza insieme riesce a rendere la personalità di un uomo anch’egli a suo modo diverso dagli altri, sostenendo la sua compagna con sincera complicità.

Suggestive e uniche le location delle sequenze: per ricreare la Nazareth del tempo, il regista ha scelto l’incontaminata Sardegna dell’entroterra (San Giovanni di Sinis, nel comune di Cabras, il complesso nuragico di Tamuli nel territorio di Macomer, il parco del Colle di San Michele e il bastione San Remy a Cagliari,
la necropoli di Villa Sant’Antonio, un’area del Flumendosa tra Gadoni e Seulo), ricalcando in questo senso la scelta che già era stata di Pasolini, il quale ha ambientato il suo Vangelo secondo Matteo in Basilicata, a Matera.

Del resto, questo film non rappresenta una novità, in quanto sono diverse le pellicole che nel corposo e vario panorama cinematografico hanno proposto visioni “eterodosse”: si pensi a “L’ultima tentazione di Cristo” di Martin Scorsese, tratto dall’omonimo libro di Nikos Kazantzakis, in cui è rappresentato un Gesù umanissimo, che come la Maria di Alberti si mostra indomito.

Nel complesso, Vangelo secondo Maria, costituisce una visione certamente stimolante, da guardare con la consapevolezza di una storia che non ha il fine di corrodere o mettere in dubbio verità e dogmi sacri, ma solo stimolare un pensiero critico, nel tentativo di considerare soggetti diversi in una narrazione da sempre considerata granitica e data per scontata.

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