Antiche pergamene che si rivelano specchio sociale, traccia identitaria e spirituale… è il contenuto che emerge nell’evento “Santo Stefano Menicillo: una storia lunga 1000 anni” organizzato dall’Archivio storico della Diocesi di Alife-Caiazzo.
L’iniziativa è a Caiazzo in occasione del 28 maggio, giorno in cui la comunità locale ricorda il ritrovamento del corpo del suo patrono avvenuto nel 1512 e torna a festeggiarlo. Per 4 giorni visitatori di ogni età, in particolare le scolaresche, hanno visitato la mostra dedicata alla figura di Santo Stefano e come essa nei secoli abbia inciso sulla comunità locale sia dal punto di vista spirituale che materiale: vescovi successori, privati cittadini, la comunità dei fedeli compaiono da protagonisti in documenti antichi e moderni dove, per ragioni pastorali e non solo, ritorna il legame con l’antico Pastore che fu vescovo dal 979 al 1023.
Ieri sera la comunità di Caiazzo ha accolto il Vescovo Mons. Giacomo Cirulli per la Santa Messa in concattedrale “un luogo in cui torno volentieri ogni volta per il legame che sento nei confronti del mio predecessore Santo Stefano di cui intere generazioni hanno narrato la santità dell’impegno pastorale; a lui cerco di configurare il mio servizio, a lui guardo con ammirazione chiedendo la benedizione sul mio cammino”, così rivolgendosi ai fedeli al termine della celebrazione. Presente il sindaco della Città Stefano Giaquinto, don Antonio Di Lorenzo che guida la comunità parrocchiale di Maria SS. Assunta e i sacerdoti di Caiazzo. Dopo la celebrazione il convegno, ultimo atto dell’iniziativa culturale partita sabato 25 maggio, dedicato alla presentazione del restauro di alcune pergamene esposte per l’occasione, parte di un voluminoso corpus (circa 1000 pezzi) ritornati alla Diocesi di Alife-Caiazzo nel 2016 dopo sessant’anni di deposito presso l’Archivio di Sato di Napoli: a questo patrimonio – restaurato con i fondi 8xmille della Chiesa Cattolica – appartiene la pergamena più antica rinvenuta tra le tante risalente al 1007 e all’episcopato del Vescovo Stefano Menicillo di cui è fatta espressa menzione.
In apertura i saluti del direttore dell’Archivio dott. Luigi Arrigo sui tanti progetti e investimenti che la Diocesi di Alife-Caiazzo ha realizzato sul patrimonio storico di Caiazzo: le pergamene infatti si affiancano ad una serie di pubblicazioni, restauri, allestimenti multimediali, ricerche, convegni. Di seguito i saluti di don Antonio Di Lorenzo; di don Roberto Guttoriello vicario episcopale per il Settore amministrativo delle Diocesi dell’alto casertano e incaricato della Conferenza episcopale campana per l’Arte Sacra: parole, le sue, finalizzate a promuovere non solo la materialità di un bene ma il valore sacro, spirituale e costitutivo dell’identità di fede, “porta di accesso al sacro”, quindi strumento di crescita.
Poi la parola ai relatori: il prof. Giovanni Araldi, docente di Storia Medievale presso l’Università degli Studi di Salerno intervenuto sulla nascita della Diocesi di Caiazzo e il culto di Santo Stefano accompagnando i presenti alla scoperta del binomio tra vescovo e città che nel corso dei processi storici tocca i centri maggiori, sedi delle grandi Diocesi, ma che entro l’anno 1000, come nel caso di Caiazzo, diventa caratteristica delle “quasi città”, dei centri in cui si esprimono vivacità culturale, economica, sociale e politica. Santo Stefano si inserisce in questo contesto e in esso è proclamato santo dal popolo che gli riconosce la paternità di una ‘nuova’ e affermata realtà ecclesiale.
“La pergamena non è soltanto testimonianza di un periodo storico ma anche del vissuto pastorale di un certo periodo”, le parole della dott.ssa Claudia Curcio, archivista della Diocesi di Alife-Caiazzo, sottolineando come la ricerca e il lavoro si traducano non soltanto nella produzione di servizi fruibili al pubblico e agli esperti (le ragioni più nobili per un archivista) ma anche esperienza di scambio e di crescita professionale, e condivisione di obiettivi che puntano al bene della comunità, come in questo caso, per ritrovarsi intorno ad una identità comune. Concetto da cui è partito l’intervento del dott. Gabriele Capone, soprintendente ai Beni archivistici e librari della Regione della Campania: “Queste pergamene hanno messo in moto il senso di comunità; oggi siete intorno ad uno spazio comunitario e in esso discutiamo di come la Chiesa abbia avuto la capacità di custodire tali beni”. Riconoscenza dal parte del funzionario dello Stato per l’impegno che la Chiesa Cattolica Italiana esprime investendo sul patrimonio culturale ma anche l’appello a condividere quanto prima progetti che educhino e formino localmente figure professionali dedite al recupero di pergamene e libri antichi e al settore archivistico. Gratitudine “per quanto realizzato fino ad ora e con lungimiranza” il commento del vescovo Giacomo Cirulli, e da parte sua – riconoscendo il potenziale storico artistico delle Diocesi di Teano-Calvi, Alife-Caiazzo e Sessa Aurunca da lui guidate – la disponibilità a nuovi investimenti inscritti in progetti che raccolgano una comune idea di promozione culturale, ma soprattutto la tutela delle identità locali. Nelle parole del Vescovo anche la volontà di tornare a rendere fruibile con sempre maggior frequenza il patrimonio storico-artistico ecclesiale di Caiazzo a vantaggio della locale comunità e del flusso di turisti presenti in città.