Intelligenza artificiale: i vantaggi e le sfide; quando ha inizio questa nuova rivoluzione digitale? Come influisce nelle vite? Il suo valore performante? Ma soprattutto con quale atteggiamento ci si pone rispetto alle travolgenti novità sociali, culturali, economiche globali… che l’Ai sta ponendo? E come la Chiesa osserva e contribuisce al dibattuto sul sapiente uso dell’Intelligenza artificiale già da qualche decennio?
Se ne è parlato nell’incontro organizzato dagli Uffici Comunicazioni Sociali delle Diocesi di Teano-Calvi, di Alife-Caiazzo e di Sessa Aurunca rivolto agli operatori della comunicazione e a quanti in ambito pastorale si misurano con essa, settore in cui si collocano anche tutti gli strumenti che la Chiesa promuove come giornali, tv, radio, social finalizzati alla comunicazione e alla formazione. Siamo nel vasto campo della vita ecclesiale che ha a che fare con la parola scritta e pronunciata, con l’annuncio, con l’intero processo pastorale. Ne ha parlato ai presenti venerdì 24 maggio il prof. Giovanni Tridente, direttore della Comunicazione della Pontificia Università della Santa Croce.
L’occasione è stata la recente Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali (celebrata il 12 maggio) e il connesso Messaggio del Papa “Intelligenza artificiale e sapienza del cuore: per una comunicazione pienamente umana”. Un testo di impronta spirituale in cui ripetutamente torna l’appello alla tutela dei diritti umani, dei diritti degli operatori della comunicazione, della tutela dell’identità personale contro l’avanzata del potere dominante dell’algoritmo.
Saluti ed interazioni da parte dei Direttori degli Uffici Comunicazioni don Massimiliano Piciocchi, Grazia Biasi, Giulia Lettieri e del Vicario episcopale per la Comunicazione don Emilio Salvatore ponendo le premesse all’incontro ma anche al futuro in questo settore pastorale, anticipando l’idea di un percorso formativo interdiocesano aperto a coloro che sono interessati ad un impegno nella comunicazione in ambito ecclesiale. Presenti il Vescovo Mons. Giacomo Cirulli e il Vicario generale don Luigi De Rosa, sacerdoti, catechisti, collaboratori pastorali, insegnanti di religione, membri di associazioni, ospiti dal mondo della scuola, della sanità e delle istituzioni.
L’intervento di Tridente su due piste di riflessione; una propriamente tecnica destinata alla descrizione dei processi vitali dell’Ai e del suo impatto sulla comunità globale passando dai vantaggi dei sistemi di automazioni, alla precisione dei risultati e del lavoro, la correlazione dei dati, la riduzione dei costi nei processi lavorativi, l’abbattimento della povertà, il progresso scientifico; l’altra pista dedicata alle sfide connesse anche alla sostituzione del lavoro umano, alla tutela di privacy e sicurezza, all’uso improprio e violento, alla discriminazione.
Al centro della riflessione alcuni interrogativi cari al mondo ecclesiale: come l’Intelligenza artificiale, in un contesto globale di servizi offerti o negati, di vantaggi e benefici, o nell’utilizzo distorto e violento che se ne può fare, influisce sulla dinamica delle relazioni umane? Come pure tra le domande quella relativa alla capacità critica, al discernimento (la sapienza del cuore), alla conoscenza dei contenuti da interpellare ancor prima di saper interrogare l’intelligenza artificiale.
Alla riflessione si è aggiunto un momento esperienziale attraverso l’interazione con ChatGPT strumento di elaborazione del linguaggio naturale che servendosi di algoritmi di apprendimento automatico è capace di generare generare risposte simili a quelle umane all’interno di un discorso imitandone lo stile colloquiale, formale, informale e sottoponendo contenuti o proposte relative alla comunicazione, al sapere, all’istruzione, al marketing, al calcolo, alla creazione di contenuti in generale…
Formarsi ed informarsi per compiere quel “salto di qualità”, come suggerisce Papa Francesco nel suo Messaggio, “per essere all’altezza di una società complessa, multietnica, pluralista, multireligiosa e multiculturale. Sta a noi interrogarci sullo sviluppo teorico e sull’uso pratico di questi nuovi strumenti di comunicazione e di conoscenza”.
“Essere in questo processo con la consapevolezza dei rischi e delle possibilità”, le parole suggerite dal Vescovo Giacomo Cirulli al termine della serata; “ma portare un contributo di senso senza temere la sfida che ci è posta dinanzi. Umanizzare questi processi di crescita coltivando la nostra interiorità, la nostra spiritualità e identità di credenti”.