La Festa del Chicco di Grano è un esempio di come le relazioni, quelle del cuore e dell’anima, portano frutti. A San Potito, i diversi gruppi della parrocchia di Santa Caterina V. e M. erano alla ricerca di una occasione d’incontro unitaria, ed essa si è presentata sottoforma di “tradizione”: il grano simbolo del lavoro, di economia rurale su cui si fondava un tempo la vita dell’intera comunità; simbolo per i cristiani di offerta, condivisione, di Cristo che dona se stesso per nutrire la vita degli altri…
Il comitato per i festeggiamenti di Sant’Antonio era alla ricerca di una idea per coinvolgere le famiglie; l’Azione Cattolica dei Ragazzi (ACR) desiderava proporre un momento di festa; il coro parrocchiale aveva intenzione da tempo di “uscire” dallo spazio fisico dove si incontra puntualmente. E così su iniziativa di Emilia Conte, responsabile parrocchiale ACR e catechista tutti hanno condiviso il desiderio di trascorrere un pomeriggio all’insegna “del Chicco di Grano”. Proprio quel chicco di grano che se cade nel terreno e non muore, non può produrre frutti. Lo stile dell’Azione Cattolica dei Ragazzi (il metodo esperienziale e i laboratori) ha permesso di mettere in piedi una serie di proposte, secondo i tanti talenti a disposizione: arte creativa per la realizzazione delle storia del chicco di grano narrato nel Vangelo; il canto, dei piccoli e del coro con le maestre di flauto e di chitarra; il ballo della tradizione popolare riuscendo a mettere insieme i difficili passi della quadriglia che veniva danzata sulle aie dopo la mietitura, accompagnati dalla musica di organetto suonato da una mamma; la realizzazione artistica con i grani di pasta, per richiamare l’abilità manuale che ha sempre caratterizzato la vita contadina; la messa in scena della storia del chicco di grano, per ricordare le parole che Gesù diceva ai suoi discepoli, a volte duri nel comprenderne il messaggio.
Tutto questo è il frutto di quello che tutti, adulti e bambini, schola cantorum, catechiste, educatrici ed animatrici, comitato festa, il Parroco don Franco Pinelli e i collaboratori, genitori e nonni, hanno messo insieme per trasformare non solo un pomeriggio in un momento di festa; ma per dimostrare che davvero insieme si va più lontano. Una Parrocchia che cerca in tanti modi di essere una comunità accogliente e viva.