Luigi Ferrucci – Estate, sport, campionati, tornei… Il pensiero corre al fenomeno del momento Jannik Sinner, celebrato ormai da tutti, capace di aver portato il tennis all’attenzione anche dei meno appassionati; non solo bravura e talento ma anche il comportamento del campione, l’educazione che lo distingue fanno concordare i consensi su di lui. Altoatesino, classe 2001, é diventato il primo italiano della storia ad essersi classificato numero 1 della classifica mondiale del Tennis. Prima di lui, Adriano Panatta fu classificato numero 4.
Sguardo allora sul mondo del tennis anche nel territorio matesino per scoprire i valori di questo sport racchiusi non solo nelle occasioni di socialità che i club garantiscono e nel supporto tra generazioni diverse, ma anche i benefici fisici dovuto allo sviluppo di coordinamento e concentrazione. Un luogo di riferimento è sicuramente il circolo di Alife Tennis New Age, nato nel 2010 e che conta attualmente 40 iscritti, il cui presidente è Armando Sessa. Per vedere appieno la vita tennistica del new age, abbiamo intervistato il maestro Gioacchino Coppola, che dirige la scuola tennis da circa 30 anni con forte dedizione e passione. Lo stesso maestro è stato classificato in terza categoria a 20 anni, è stato giudice di sedia di livello nazionale nei campionati di serie A e B e giudice di linea in Coppa Davis sia maschile che femminile.
Maestro, perché secondo lei il tennis attira molto i bambini nonostante sia uno sport individuale?
Il tennis oggi attira molto i bambini perché è cambiata la didattica: se prima si poteva giovare dai 10 anni in su, ora un nuovo metodo lo consente anche ai più piccoli grazie anche a racchette realizzate per specifiche fasce di età, in modo tale da migliorare anche i bambini dal punto di vista coordinativo. Grazie alle racchette più piccole, a campi più piccoli, palline meno pesanti, i bambini possono iniziare a giocare dai 5 anni.
Secondo lei, che impatto ha avuto il fenomeno Sinner sugli allievi?
Sinner sta portando tanta pubblicità al nostro sport. É stato il primo numero 1 della storia del tennis italiano, quindi i ragazzi sono invogliati a fare di più e a migliorare seguendo il suo esempio, specialmente perché è italiano.
Qual è la storia del circolo e perché scegliere il tennis come sport?
La storia della scuola tennis parte da lontano, agli inizi degli anni 2000, al palazzetto dello sport di Piedimonte Matese, in cui iniziammo già a portare i ragazzi a disputare campionati regionali e provinciali. Quando poi ci siamo trasferiti ad Alife tutto è cambiato per il meglio in quanto abbiamo avuto a disposizione campi in terra rossa più professionali. Oggi abbiamo ragazzi di terza categoria che disputano i campionati regionali e ragazzini under che partecipano a svariate competizioni.
Una considerazione sul padel? Anche lì racchette e tanti consensi popolari…
Il padel ha preso piede dopo la pandemia, superando anche il calcetto perché sport di contatto. Ha attirato tutte le fasce d’età perché è meno tecnico rispetto al tennis e può unire perciò amici e famiglie.
Un altro circolo presente nel nostro territori si trova ad Alvignano, nato nel 1995 e che compie l’anno prossimo il trentesimo compleanno. Il presidente è Gennaro Di Meo. Uno dei rappresentanti del circolo, Stefano Giannetti, ci ha fornito delle informazioni sul circolo: Il Tennis Club Alvignano vanta anch’esso una lunga storia sul territorio, con attività sociali come il torneo sociale, il Torneo Amarcord, la Davis Cup, Doppi maschili, misti e singolari femminili”. “Attualmente – spiega Giannetti – ci stiamo appoggiando su altri campi perché la nostra struttura, che prevede 2 campi in sintetico di cui uno coperto in via Caselle ad Alvignano è in stato di rifacimento e sarà pronta a settembre”.
Buone prospettive per il tennis italiano, dai club più antichi e forti a quelli di provincia, con la speranza che il fenomeno Sinner riesca ad alimentare sempre di più la voglia dei ragazzi/e ad eguagliarlo.