Piedimonte Matese e i Salesiani. La storia continua attraverso la presenza e la testimonianza di volontari legati al carisma di Don Bosco e all’impegno missionario tra i giovani: qui l’oratorio è sempre aperto e le attività ricreative, formative e sportive non mancano mai. “In un mondo in cui tutto cambia qui non è mai venuto meno l’amore per i ragazzi”, le parole della giovanissima Angelica Ventura, erede di questa solida tradizione, che sta curando la sua formazione in attesa di diventare Cooperatrice salesiana, una scelta che coinvolge la vita, il carattere, la fede, l’impegno futuro…
La vita salesiana a in città è parte di un libro che verrà presentato sabato 22 giugno alle 19.30 presso la storica sede di Via Don Bosco. Il volume – frutto di cronaca a e testimonianze – si compone di sette capitoli a partire dal racconto dei primi passi e dell’immediato e positivo riscontro della Città. I Salesiani divennero casa e famiglia, scuola, laboratori professionali, formazione e preghiera… Il volume, attraversa il tempo grazie ai fatti di cronaca riportati ma anche attraverso le testimonianze di persone particolarmente coinvolte nelle attività oratoriali.
Chi sono oggi i nuovi salesiani? Che volto anno? A quale impegno sono chiamati? Laici, adulti e giovani che continuamente si appassionano a don Bosco e promettono di essere discepoli di Cristo, di lavorare per i giovani, di approfondire lo spirito salesiano, di lavorare nella famiglia Salesiana per edificare la Chiesa.
Ce ne parla Cinzia Arena, storico volto della comunità salesiana piedimontese che sta curando con altri cooperatori la formazione di Angelica, Cristina, Arianna ed Angela, aspiranti Cooperatrici salesiane che si preparano dunque ad abbracciare per sempre la proposta di vita di San Giovanni Bosco: “L’Associazione Cooperatori Salesiani è presente in 147 Paesi del mondo: dati in crescita per lo più in Africa e in India; in Italia i numeri lievemente in salita tornano ad incoraggiarci; diversamente accade nel nord Europa, nei Paesi in cui è forte ed evidente l’effetto del Secolarismo. La nostra non è un’associazione che porta valori sociali, ma un carisma, pertanto chi abbraccia la vita salesiana compie una promessa che è per tutta la vita e diventa uno stile che riflette l’insegnamento del Vangelo e di Don Bosco. Regola numero uno: via il pessimismo! Chi fa parte della nostra famiglia vive nella gioia e comunica gioia”.
A Piedimonte Matese, dopo alcuni anni – ci spiega Cinzia – finalmente sette giovani hanno chiesto di diventare Cooperatori (in tutta la Campania sono i più giovani tra gli aspiranti a questo servizio: “Sono ragazzi – continua il racconto – che al termine di un tempo di discernimento decideranno se abbracciare il carisma salesiano e farne una scelta di vita”.
Cosa spinge di fatto un giovane a scegliere, a muoversi in questa direzione? E quanto conta la testimonianza di educatori e accompagnatori adulti? Cinzia Arena risponde facendo riferimento al mutato percorso della vita salesiana a Piedimonte Matese quando dal 2009 la Congregazione ha lasciato la Città e le attività oratoriali sono passate all’associazione dei Cooperatori: “È stato un tempo difficile, come di separazione da una radice… ma abbiamo preso il coraggio a quattro mani e l’affetto e il carisma che ci univa a e che ci unisce ha permesso con le nostre povere forze di portare avanti questa realtà. Nella costanza del nostro impegno e delle iniziative le giovani aspiranti cooperatrici hanno visto una testimonianza credibile. Continuiamo ad esserci per non deludere i nostri giovani i quali ben pesano e scrutano noi adulti cercando modelli sani e punti di riferimento”.
Cristina Valentini, 24 anni, è una delle aspiranti cooperatrici dell’oratorio matesino: “Ho scelto di intraprendere questo cammino perché mi sento fortemente motivata nel ricambiare il dono della spiritualità salesiana: esso motiva le tue giornate, anche quelle più tristi”. Anche la famiglia di origine può assumere in questi casi un ruolo determinante, “fin da piccola mi è stata trasmessa la fede ma credo che la spiritualità salesiana che ho conosciuto all’età di 12 anni è quella in cui più mi rispecchio perché è a misura di giovane”. Per Arianna Fontanella, anche lei in formazione, l’oratorio salesiano di Piedimonte Matese “È la casa che accoglie in cui ti senti bene e a tuo agio; qui ha lavorato mio nonno e mia madre è cresciuta in questo contesto… Vorrei essere per la generazione futura quello che molti cooperatori hanno rappresentato per me”. Le ultime parole sono quelle di Angela Orsi: “Sono stata rapita fin da subito da questo contesto, soprattutto dal carisma salesiano che unisce spiritualità e gioia”, “Senza don Bosco non avrei avuto un filo conduttore per gestire la mia vita”. Accanto a questi nomi, nel percorso di aspiranti Cooperatori ci sono quelli di Marianna Macera, Luca Di Giovanni, Pasquale Moscatiello.
Don Bosco piace ancora; sta bene tra i giovani e i giovani lo amano. La corsa del Vangelo non si ferma… E il libro che domani sera verrà consegnato alla comunità è solo una parte: a quanto pare ci sarà ancora da scrivere.
Da sinistra Luigi Santoro cooperatore salesiano incaricato per la formazione delle aspiranti cooperatrici, Angela, Arianna, Cinzia Arena cooperatrice salesiana, Angelica e Cristina.