Ad Alife suona una buona musica: sono le note del Maestro Alessandro Vessella unite alla volontà di recuperarne la memoria e farne occasione di cultura, promozione territoriale, crescita umana. Destinatari, grandi e piccoli della comunità perché la musica si muove tra le generazioni e le unisce, riunisce sensibilità, diventa testimone narrante di sentimenti ed arte. E i sentimenti e l’arte rendono migliore il mondo.
Su iniziativa dell’Amministrazione comunale che ha affidato l’organizzazione al Maestro Biagio Ciallella, all’assessore alla Cultura Luca Frattolillo e al sig. Luigi Gaudelli, in cui si è inserito il lavoro del Direttore d’Orchestra Nicola Di Cerbo, si sono celebrate due giornate in memoria del Maestro originario del luogo che a fine ‘800 diede nuova organizzazione alla Banda musicale (con riflessi sulla cultura musicale europea) fissandone il numero degli strumenti e precisi ruoli; ma soprattutto trascrisse per le bande e per il popolo la musica sinfonica fino ad allora destinata a pochi. Un convegno, una mostra fotografica, attestati di merito ai maestri di banda dell’alto casertano e agli studenti del territorio che hanno lavorato su Vessella; un concerto in anfiteatro e il raduno delle bande di Ailano, Piedimonte Matese, San Potito Sannitico e Baia e Latina. Al tutto si aggiunge la spiccata presenza di un giovane musicista, Francesco Gaudelli, 15 anni, che si è distinto nella manifestazione e promette di compiere importanti passi avanti.
Il sindaco Fernando De Felice e l’assessore alla cultura Luca Frattolillo hanno accolto e salutato i presenti e per la durata dell’intera manifestazione sono più volte intervenuti per ringraziare i presenti e gli organizzatori e rilanciare l’iniziativa in un’ottica futura.
Il Convegno
Vessella per circa 40 anni direttore della Banda di Roma, seppe guadagnarsi – non senza pesanti critiche – la fama di innovatore dal punto di vista artistico e didattico; oggi la riflessione che ne accompagna la figura spinge a leggerlo nel particolare periodo storico in cui immerge la sua esperienza, sottolineandone i legami con la cultura del compositore Richard Wagner e la nuova visione di umanità tradotta in opere che ne esaltavano la nobile intimità, libera ogni passione mondana. Vessella osa condurre la musica in questa direzione; viene fischiato ma non tarda a raccogliere consensi; negli anni dopo la morte il suo genio torna in ombra per una sorta di destino mai scritto che vuole il Concerto Bandistico dietro ad altre forme espressive. Unanime il parere di chi è intervenuto come relatore: li definisce “colori unici” i suoni dell’Organico Vesselliano il Maestro direttore d’Orchestra Nicola Samale la cui proficua carriera artistica si nutre della didattica del Maestro alifano sottolineando l’unicità e il potenziale della banda italiana nel contesto mondiale. “Restituire dignità al lavoro di Vessella, diffonderne la conoscenza tra coloro che intraprendono lo studio della musica”, l’invito del Mestro Paolo Addesso docente del corso di Direzione d’Orchestra al conservatorio San Pietro a Majella di Napoli. Promotore di un nuovo umanesimo musicale è il concetto sul Maestro alifano espresso dal prof. Antonio Bellone docente di Storia della Musica presso il Liceo “G. Galilei” di Piedimonte Matese con l’invito ad uno studio completo di Vessella, direttore d’orchestra ma profondo conoscitore delle dinamiche storiche, sociali, culturali del suo tempo. Sguardo d’insieme sul Maestro sono le parole della prof.ssa Valeria Iannotta, la prima a raccogliere in maniera ordinata e scientifica uno studio su Vessella, a farne una tesi di laurea e una recente pubblicazione contro il parere contrario degli ambienti accademici meno propenso ad esaltarne il genere musicale. Agli interventi si è affiancato quello dello storico locale prof. Giovanni Guadagno che ha portato aggiornamenti sulla famiglia Vessella e in particolare su Oreste Vessella, emigrato negli Stati Uniti d’America, anch’egli valido musicista e sul quale si rendono necessarie ulteriori ricerche. Gli interventi sono stati moderati dal giornalista Vincenzo Corniello.
La Banda, naturale vocazione dell’Alto Casertano
Nel convegno viene soprattutto dai Maestri Ciallella e Di Cerbo la spinta a cambiare registro recuperando al territorio la sua naturale vocazione alla musica bandistica spingendo a dare ulteriore concretezza e una più definita identità alla proposta del Comune di Alife, affinché al nome di Vessella si leghi un nuovo slancio culturale e una diversa visibilità territoriale. La strada è già tracciata da una serie di fatti e dati che oggi necessitano di nuova armonia e una visione: il passato – anche recente – dell’alto casertano che ha dato all’Italia validi maestri (premiati nel Convegno); la presenza di numerose bande musicali in quasi tutti i Comuni dell’area; piccole scuole di musica bandistica finanziate da enti pubblici che per qualche decennio hanno permesso ai più giovani di imparare ed apprezzare questo genere si musica; in un contesto più moderno si collocano i corsi di musica come disciplina curriculare di scuole medie e più recentemente l’Istituzione a Piedimonte Matese di un Liceo musicale. Su quest’ultimo potenziale sono intervenute, portando il loro saluto, anche le Dirigenti scolastiche Angela Faraone dell’IC di Alife e Bernarda De Girolamo del “G.Galilei” di Piedimonte.
Il concerto
Nella serata di sabato l’evento di è spostato nella suggestiva cornice dell’anfiteatro romano. Sul palco, la Banda “Alessandro Vessella” di Baia e Latina per l’occasione arricchita di diversi elementi giovani; a dirigere i musicisti il Maestro d’orchestra Nicola Di Cerbo protagonista dell’audace proposta di unire in unico concerto diversi generi musicali. Apertura affidata al giovanissimo Francesco Gaudelli direttore d’orchestra per due marce sinfoniche; poi la bacchetta a Di Cerbo per la direzione di Britannia del maestro Alessandro Vessella; a seguire commistione tra generi ed epoche con colonne sonore di capolavori cinematografici, opere classiche, jazz e swing, la musica classica partenopea per mostrare al variegato pubblico il potenziale e l’espressività e “i colori” di una Banda musicale.
Domenica di marce
Al mattino, alle quattro porte cittadine si sono radunati i concerti bandistici di Ailano (Porta Roma), San Potito Sannitico (Porta Fiume), Baia e Latina (Porta Napoli), Piedimonte Matese (Porta Piedimonte) eseguendo ciascuno dei brani; confluiti verso Piazza Termini nei pressi della casa natale di Alessandro Vessella insieme hanno eseguito l’Inno di Mameli: clima di gran festa tra i presenti ma soprattutto tra i musicisti per la prima volta riuniti in gran formazione nel nome del Maestro. In marcia hanno raggiunto Piazza della Liberazione e nei pressi del busto commemorativo di Vessella, ancora diretti dal giovane Gaudelli, hanno eseguito nuovi brani tra il consenso e l’ammirazione collettiva.
La bacchetta del Maestro Vessella si muove nell’aria e detta un nuovo tempo.
Che sia la volta buona?