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8xmille alla Chiesa Cattolica. Un poliambulatorio medico per curare il corpo e la mente

Una firma che fa bene anche al nostro territorio: l'esperienza di Santhià in provincia di Vercelli rappresenta una di quelle strade di speranza che si aprono ovunque grazie al sostegno di tutti in tutta Italia

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A Santhià, importante crocevia in provincia di Vercelli e tappa rilevante del tracciato storico della Via Francigena, la Caritas Diocesana Eusebiana promuove, attraverso la Fondazione “Amos più’ – Obiettivo Salute Ets”,  progetti di welfare generativo negli ambiti sanitari e socio-assistenziali, in risposta alle situazioni emergenziali e di bisogno diffuse sul territorio.

“La Fondazione – spiega Carlo Greco, direttore della Caritas Eusebiana ha svolto negli anni un ruolo fondamentale per sopperire ad alcune carenze istituzionali, con l’obiettivo di aiutare gli ammalati con basso reddito o nullo, in collaborazione con l’ASL del territorio di Vercelli, in particolare in seguito al periodo della pandemia, trasportandoli gratuitamente presso le strutture ospedaliere per le visite mediche e le cure, alleviando anche il carico sui caregiver. Da questo progetto nasce nel 2022 l’idea di poter consentire un’alternativa più rapida al Servizio Sanitario Nazionale, sempre più congestionato dall’afflusso di richieste, accelerando così i tempi delle prestazioni necessarie a persone in difficoltà economica e con una condizione di salute vulnerabile che non possono permettersi di accedere alle cure della sanità privata”.

Assistenza medica, in particolare  per pazienti oncologici, e supporto psicologico per i malati ed i loro familiari sono, da oltre 10 anni,  due delle principali aree di intervento della Fondazione. Grazie all’infaticabile opera degli associati, dei medici e degli infermieri volontari, nel corso del tempo, sono stati attivati nuovi servizi come visite mediche specialistiche (cardiologia, ortopedia, neurologia, endocrinologia, diabetologia, dermatologia, chirurgia, fisiatria), consulto psicologico giovanile, progetti per malati affetti da Alzheimer e perdita della memoria oltre al trasporto malati per le visite oncologiche.

“Se da un lato l’associazionismo, i gruppi parrocchiali, alcuni singoli cittadini, hanno compreso la necessità di aumentare i loro sforzi nei confronti delle persone fragili, sviluppando un maggior senso di prossimità e comunità, dall’altro – prosegue Greco – si è notata, invece, una maggior chiusura e, in alcuni casi, si è assistito ad  una vera e propria campagna di contrasto all’accoglienza e assistenza di fratelli e sorelle in condizione di povertà e bisogno”.

Da qui la decisione di essere più presenti in ambiti dove non è più sufficiente quanto fatto sino a ieri e la scelta di avviare un poliambulatorio, attivo tre giorni a settimana, all’interno della struttura situata a Santhià, per svolgere attività di assistenza e di servizio medico in modo gratuito, con la finalità di contrastare i lunghi tempi di attesa del Servizio Sanitario Nazionale. I destinatari delle attività sono persone ammalate o indigenti, anziani in particolare, in uno stato di vulnerabilità economica e sociale. È stato, inoltre attivato presso il centro, sempre ad accesso gratuito, uno spazio per persone affette da Alzheimer con il fine di sostenere nel decorso della malattia la persona stessa ma anche la rete di caregiver, molto spesso trascurata.

Realizzato anche in collaborazione con i medici di famiglia, il progetto ha portato con sé benefici del tutto innovativi per il territorio di Santhià in quanto ha fornito un’alternativa al Servizio Sanitario Nazionale o privato per fasce particolarmente deboli e a rischio di esclusione sociale. Da questo approccio è nato, dunque, un progetto di welfare innovativo che ha coinvolto la cittadinanza, con momenti formativi sul tema della salute stimolando il valore della testimonianza della carità nei confronti delle fasce deboli della popolazione e le persone in situazione di disagio economico o sociale, che hanno fornito un importante contributo segnalando carenze ed eventuali proposte. I beneficiari dunque non sono concepiti come semplici fruitori di servizi socio-assistenziali o socio-sanitari ma, in un’ottica di superamento della mentalità di mero assistenzialismo, come persone bisognose da ricollocare all’interno di percorsi che permettano loro di riscoprire il proprio valore e la propria dignità.

“Il successo del nostro progetto – conclude il direttore – si basa, soprattutto, su tre elementi: il prezioso contributo dell’8xmille alla Chiesa cattolica, la forza del volontariato e la sensibilità degli specialisti. Grazie ai nostri volontari e alla risposta concreta di medici e infermieri riusciamo a garantire con continuità assistenza ai più vulnerabili che trovano, nel Poliambulatorio, un punto di riferimento per la loro salute”.

Fondi 8xmille Chiesa cattolica I numeri del progetto
 

108.000 euro nel 2023

 

 

 

130 visite e trasporti medici mensili

 

60 volontari
10 medici specialisti coinvolti
5 eventi di formazione e sensibilizzazione sul tema della salute

 

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