Giusy Zazzarino – Entra nel vivo l’estate dell’Unità Pastorale di Piedimonte Matese con “L’Estate del Ministrante”. L’Unità Pastorale di Piedimonte Matese, guidata dai parroci don Armando Visone, don Emilio Meola e don Massimiliano Giannico, ha proposto – tra le attività in programma – un tempo di particolare formazione per i ministranti. Dal 30 luglio al 1 agosto i nostri chierichetti hanno vissuto una nuova esperienza di condivisione, di crescita, di formazione presso il complesso francescano di Santa Maria Occorrevole a Piedimonte Matese e presso l’Abbazia di Montecassino.
I primi due giorni, nella splendida cornice francescana di Monte Muto, i ragazzi hanno seguito le catechesi tenute da padre Gerardo padre guardiano della comunità francescana e svolto attività singole e di gruppo con lo scopo di arricchire le loro conoscenze anche attraverso il gioco; ma per loro anche spazi di riflessione personale aperte al confronto con la loro identità di giovanissimi e ai sogni futuri. Conoscere il ruolo del ministrante, il valore della sua presenza nelle celebrazioni, conoscere da vicino la Messa e gli oggetti sacri che fanno parte della liturgia eucaristica: sono stati ulteriori momenti di formazione.
Il gioco, la convivialità, il pranzo (quest’ultimo curato e preparato dai Frati), la passeggiata attraverso il sentiero della Solitudine hanno ulteriormente caratterizzato l’incontro. Una caccia al tesoro ha chiuso l’esperienza a Monte Muto e premiato la squadra vincitrice con la possibilità di “servire la messa” nella Basilica di San Benedetto a Montecassino nell’ultimo appuntamento di questa tre giorni.
Il 1 agosto trasferimento nel Lazio presso l’Abbazia di Montecassino dove i ragazzi sono stati accolti dall’Abate dom Luca Fallica, guida d’eccezione che ha illustrato il luogo, le sue origini, la figura di San Benedetto e come la comunità monastica vive la sua quotidianità. La visita è continuata con i luoghi cari a San Benedetto e si è conclusa con la celebrazione Eucaristica presieduta dallo stesso Abate che nell’omelia ha toccato il tema che ha guidato i ministranti piedimontesi per tre giorni: come servire Dio nella liturgia e come continuarlo a servire soprattutto nei Fratelli e Sorelle.
Gioia, condivisione, felicità e piacere di essersi avvicinati di più a comprendere il significato del servizio del Ministrante sono state le parole utilizzate dai ragazzi per esprimere il loro entusiasmo al termine di questa esperienza che li ha resi ancor più felici di servire Gesù ed essere parte attiva della Chiesa, esperienza che sicuramente porteranno per sempre nella loro mente e nel loro cuore.