Per i tedeschi era la Viktor-Linie, la prima linea difensiva organizzata sul territorio italiano durante la Seconda guerra mondiale dopo lo sbarco degli Alleati nel 1943. Per gli italiani di ieri e di oggi è la Linea del Volturno (tracciata da Termoli al Volturno), su cui si concentrarono le prime feroci battaglie e che la Quinta Armata Statunitense sfondò il 12 ottobre 1943; il campo di prova -scelto da american e tedeschi – per quella che sarebbe diventata l’accesa guerra tra i due fronti fino allo scontro pesante di Montecassino.
Su questo tratto, non più facilmente identificabile se non tramite gli atlanti di storia, si concentra da un po’ di tempo la ricerca di alcuni appassionati ai fatti della Seconda guerra e in particolare ai campi militari allestiti dagli Alleati in alcuni territori della provincia di Caserta; si tratta di un gruppo di amici di Piana di Monte Verna; sono cultori di storia, appassionati ricercatori di memorie e frammenti ormai conosciuti sui social attraverso la pagina facebook “Linea Volturno 1943”: un nome che evoca la pesante cronaca di quei mesi in cui piombo e sogni di libertà si rincorrevano nell’aria.
Cosa fanno e di cosa si occupano gli amici di “Linea Volturno 1943”? Le foto d’epoca rinvenute in archivi digitali o conservate presso privati sono la prima fonte: lì dove è identificato un campo militare alleato è molto probabile chi vi sia ancora un segno di presenza; a questa “lettura” si aggiunge la fonte già documentata attraverso libri ed altri documenti che attesta in un punto o nell’altro la presenza di militari. La ricerca inizia dalla perlustrazione e dall’osservazione dei luoghi, dal contatto “con mano” con la natura selvaggia che nel tempo ha coperto, sommerso, nascosto: ed ecco riaffiorare pezzi di storia e di vita, perché la guerra portava con sé le vite di giovani partiti dall’altro continente in giovanissima età e molti rimasti sui nostri campi di battaglia. Dell’ultimo ritrovamento è stata data notizia sui social il 15 luglio; si tratta di un elmetto americano modello “M1”; prima di questo – procedendo solo con alcune citazioni – è stata rinvenuta la medaglietta militare (quella indossata al collo con i dai anagrafici) appartenuta a Norman Orville Roseth nato l’8 Maggio 1922, e residente in Minnesota all’atto dell’arruolamento avvenuto il 27 Agosto 1942.
Il gruppo di “Linea Volturno 1943” non procede da solo: costanti i confronti con altri appassionati, altri esperti in ogni angolo di Italia, ricercatori, ma anche privati cittadini che conservano materiale rinvenuto all’interno delle proprietà (campi, cortili, cantine); è il caso, ad esempio, del “Gruppo Ricerche Storiche” di Roma che offre notevole supporto alle ricerche anagrafiche (con il sostegno di cittadini americani d’oltreoceano) al fine di rintracciare familiari e discendenti dei soldati, così come avvenuto in occasione dell’ultimo interessante ritrovamento. Tra le finalità, infatti, da parte di questi singolari ricercatori vi è la volontà di restituire alle famiglie dei soldati transitati lungo la Linea del Volturno un pezzo appartenuto al loro caro che diventa di inestimabile valor se quel soldato, purtroppo, non ha mai fatto ritorno nel suo paese. In questo caso, la storia parte dal Canada e arriva ad Alvignano dove la signora Giuseppina Cusano rinviene nella casa dei nonni il documento del soldato Pius Manuel Hickhey nato nel 1922. Grazie al supporto fornito dal “Gruppo Ricerche Storiche” gli amici di “Linea Volturno 1943” scoprono che si è trattato di un uomo appartenuto alla “Quinta Divisione Corazzata Canadese”, veterano della Cape Breton Highlanders, morto il 17 Gennaio 1996 (per fortuna tornato nella sua Nazione dopo il conflitto) e hanno potuto recapitare alla famiglia quel pezzo di carta ingiallito, ma vivo di ricordi e di storia. La particolarità di questo episodio sta nel fatto che per la prima volta si è organizzata la restituzione di un reperto ad uno Stato diverso dagli USA.
Merito agli amici di Piana di Monte Verna per il tempo dedicato alla Storia, ma soprattutto all’impegno per recuperare la memoria di quei soldati rimasti per decenni anonimi combattenti, forse contrari alla guerra, chiamati alle armi per consentire all’Italia il suo cammino verso la libertà e la democrazia.