Gigliola Alfaro – La cura del creato ha vaste implicazioni teoriche e pratiche. Nell’impossibilità di affrontarle tutte, intendiamo soffermarci su due aspetti: il passaggio graduale ma veloce dalle fonti di energia fossili a quelle rinnovabili e i conseguenti cambiamenti nel modo di produrre e di consumare. Nella Settimana teologica di Camaldoli (26-30 agosto) quest’anno il Meic affronterà “La cura del creato”, terzo appuntamento della trilogia sul “prendersi cura”.
Il Magistero della Chiesa da diversi decenni, e in modo molto approfondito da parte di Francesco, ha proposto alla riflessione dei credenti e di ogni persona di volontà la cura ed il rispetto della “casa comune”: il mondo, la terra, l’ambiente in cui viviamo, ossia ciò che per i credenti è frutto dell’amore infinito di Dio, “opera della sua mano” e della sua Parola (Gn 1).
Come è tradizione del Meic, si è pensato di porre come premessa una focalizzazione di tipo filosofico sul significato di “natura”, “ambiente”, “creato”: termini che spesso usiamo come sinonimi, ma che invece hanno implicazioni filosofiche e metafisiche a volte molto diverse. Tale riflessione iniziale è stata affidata ad Agata Amato, dell’Università di Messina.
A seguire, il biblista Emilio Salvatore affronterà le medesime questioni a partire dalla Sacra Scrittura, ed in particolare sul senso della “nuova creazione” (Rm,8).
Il giorno successivo poi, dedicato al dialogo ecumenico, prevede un confronto tra il cattolico Simone Morandini e la pastora battista Elizabeth Green. La cura del creato è infatti uno dei temi su cui maggiormente le diverse chiese e confessioni cristiane possono collaborare, non solo sul piano pratico, ma anche a partire dalla riflessione teologica. Non mancheranno i riferimenti alla Laudato si’ e alla Laudate Deum.
La cura del creato ha vaste implicazioni teoriche e pratiche.
Nell’impossibilità di affrontarle tutte, intendiamo soffermarci su due aspetti che spesso vengono tra loro contrapposti, ma che invece devono procedere nella stessa direzione: parliamo del passaggio graduale ma veloce dalle fonti di energia fossili a quelle rinnovabili (la transizione energetica) e dei conseguenti cambiamenti nel modo di produrre e di consumare. Ci aiuteranno Andrea Tilche, che è stato a lungo a capo dei programmi di ricerca sui cambiamenti climatici della Commissione Europea, e l’economista Andrea Salustri dell’Università Roma Tre.
Anche quest’anno, inoltre, la Fondazione Camaldoli Cultura curerà l’organizzazione della cosiddetta “giornata storica”. Il contributo che verrà fornito quest’anno è significativamente in linea sia con il luogo sia con il tema della Settimana teologica. Si cercheranno le tracce di una lunga storia, a partire proprio dall’antico “Codice forestale camaldolese” alle attuali riflessioni sull’ecologia della biosfera.
Le giornate saranno vissute rendendo possibile la condivisione con la comunità monastica dei momenti di preghiera comunitaria dalle lodi mattutine ai vespri serali e alla celebrazione eucaristica.
Fonte SIR