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81ª Mostra del Cinema di Venezia, da oggi in scena al Lido. L’Italia in concorso con 5 titoli

Dal 28 agosto al 7 settembre il tradizionale e sempre affascinante Festival del Cinema firmato Alberto Barbera

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Noemi Riccitelli – Ciak, azione! Anche quest’anno, per l’81ª edizione, la Mostra del Cinema della Biennale di Venezia prende avvio e dal 28 agosto al 7 settembre al Lido saranno presentate le nuove pellicole protagoniste della prossima, imminente stagione cinematografica, oltre al classico, ma anche quello atteso, sfavillio di divi e dive del cinema sul tappeto rosso.
Alberto Barbera, direttore artistico della Mostra, in riferimento a questa nuova edizione, ha parlato di un programma volto ad abbracciare le nuove tendenze del cinema, sia da un punto di vista propriamente “tecnico”, prevedendo prodotti audiovisivi con «un’espansione della durata e delle convenzioni narrative tradizionali», sia in relazione ai temi delle pellicole e delle serie proposte, che rappresentano «uno specchio dei problemi della contemporaneità», del resto, «il cinema offre l’occasione di un approfondimento e di una riflessione necessari e insostituibili.»

E, dunque, ecco che sono 21 i titoli nel concorso principale, di cui 5 italiani, che si contenderanno l’agognato Leone d’oro.
Il 31 agosto il regista Gianni Amelio presenterà il suo Campo di battaglia, liberamente tratto dal romanzo di Carlo Patriarca, La sfida, il film racconta le vicende di due medici, Stefano (Alessandro Borghi) e Giulio (Gabriel Montesi), medici in un ospedale militare nell’ultimo anno della Prima Guerra Mondiale.
Campo di battaglia sarà in sala a partire dal 5 settembre.

Il 2 settembre, invece, sarà il turno di Vermiglio, seconda regia cinematografica di Maura Delpero: ambientato tra il 1944 e il 1945 in Trentino Alto Adige, in un paese di nome Vermiglio, appunto, il film segue la storia di tre sorelle, Lucia (Martina Scrinzi), Ada e Flavia, figlie del maestro del paese (Tommaso Ragno) nell’ultimo anno del conflitto mondiale.
Nel cast anche Sara Serraiocco e Carlotta Gamba.
La data di uscita in sala non è ancora confermata, ma Vermiglio sarà probabilmente al cinema a partire da questo autunno.

Attesissima la nuova pellicola di Luca Guadagnino che, dopo il successo di Challengers (la quale avrebbe dovuto essere la pellicola di apertura della scorsa edizione della Mostra), porterà al Lido il suo Queer, basato sul romanzo omonimo di William S. Burroughs.
Protagonista Daniel Craig nelle vesti di William Lee, un americano espatriato a Città del Messico, che trascorre le sue giornate per lo più da solo, finché incontra Eugene Allerton (Drew Starkey), un giovane studente appena arrivato in città.
La proiezione di presentazione sarà il 3 settembre, ma non c’è ancora una data di distribuzione nelle sale.

Il 4 settembre Giulia Louise Steigerwalt, alla sua seconda regia, presenterà Diva futura, liberamente tratto dal romanzo Non dite alla mamma che faccio la segretaria di Debora Attanasi.
Il film, raccontato dal punto di vista della stessa Debora, interpretata da Barbara Ronchi, segue l’epopea dell’agenzia Diva Futura e dei suoi protagonisti: a partire dal suo fondatore Riccardo Schicchi (Pietro Castellitto) alle principali rappresentanti, Moana Pozzi (Denise Capezza), Eva Henger (Tesa Litvan), Illona Staller (Lidija Kordic), di quello che è diventato un vero e proprio fenomeno, il porno.

Infine, il 5 settembre, sarà il turno di Iddu – L’ultimo padrino, di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, al loro esordio alla Mostra.
Il film prende spunto dalla lettura dei numerosi “pizzini” ritrovati nel corso della lunga latitanza del capomafia Matteo Messina Denaro e, infatti, la pellicola segue lo scambio epistolare tra il latitante (Elio Germano) e Catello (Toni Servillo), politico di lungo corso che aiuta i servizi segreti nella caccia al boss.
Dopo il Festival, il film sarà distribuito al cinema dal 10 ottobre.

Nell’odierna giornata di inaugurazione, inoltre, prende avvio anche la collaterale sezione della Mostra, Orizzonti, da sempre dedicata ad un cinema di ispirazione più sperimentale e ad aprirla sarà proprio l’italiano Valerio Mastandrea, alla sua seconda regia con Nonostante, con protagonisti Lino Musella, Barbara Ronchi e Laura Morante.
Nella serata di pre-apertura, invece, tenutasi ieri 27 agosto, ancora la forte impronta nazionale con la proiezione, in prima mondiale, del film L’oro di Napoli , del 1954, di e con Vittorio De Sica, restaurato in occasione dei 70 anni dell’opera e dei 50 anni dalla scomparsa del regista.

Tra i titoli ufficiali, ma nella categoria Fuori Concorso, il 6 settembre ci sarà anche Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini, con Fabrizio Gifuni e Romana Maggiora Vergano, un racconto autobiografico della regista dei momenti vissuti con il padre. Al cinema dal 26 settembre.
Il 7 settembre chiude la Mostra, sempre Fuori Concorso, il film L’orto americano di Pupi Avati, con protagonista il giovane Filippo Scotti.
Tratto dal romanzo omonimo dello stesso regista, pubblicato nel 2023, è la storia di un giovane psicopatico con aspirazioni letterarie che si trova a innamorarsi fulmineamente di una giovane infermiera dell’esercito americano, nella Bologna a ridosso della Liberazione.

Dunque, poderosa e pregnante la presenza italiana in questa edizione della Mostra, che tuttavia presenta un programma denso e ricco con altrettante visioni internazionali eccitanti, intorno alle quali c’è grande aspettativa: tra queste, il seguito del film Joker, già Leone d’oro a Venezia nel 2019, Joker: Folie à Deux di Todd Phillips, con protagonisti Lady Gaga e Joaquin Phoenix; The Room Next Door dello spagnolo Pedro Almodovar, interpretato da  Tilda Swinton, Julianne Moore e John Turturro; Maria di Pablo Larraìn, ritratto della diva Maria Callas nei suoi ultimi giorni, con Angelina Jolie, Pierfrancesco Favino e Alba Rohrwacher.
Ad aprire la Mostra oggi, ma Fuori Concorso, anche Beetlejuice Beetlejuice, seguito del titolo cult del 1988, con la regia di Tim Burton e protagonisti Michael Keaton, Winona Ryder, Jenna Ortega e Willem Dafoe.

A presiedere la giuria che assegnerà tutti i premi, l’attrice francese Isabelle Huppert, insieme ai registi James Gray, Andrew Haigh, Agnieszka Holland, Kleber Mendonça Filho, Abderrahmane Sissako, Giuseppe Tornatore, Julia von Heinz e l’attrice Zhang Ziyi.

Insomma, un Festival tutto da seguire (qui il programma completo) non solo per sognare, ma anche per guardare alla realtà con sguardi diversi, creativi e innovativi, perché il cinema è anche e soprattutto questo.

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