Home Chiesa e Diocesi Piedimonte Matese. Exodus, un Grest per ‘uscire’ da paure e solitudini

Piedimonte Matese. Exodus, un Grest per ‘uscire’ da paure e solitudini

Le parrocchie di Santa Maria Maggiore, Ave Gratia Plena, San Marcello e San Michele nel progetto di unità pastorale hanno nuovamente optato per la formula dell'unico grest: spazio ai ragazzi a seconda delle fasce d'età e formazione per le famiglie

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Massimiliano Giannico – È quasi giunto al termine l’appuntamento annuale del Grest che a Piedimonte Matese vede coinvolta l’Unità pastorale. Due settimane rivolte a bambini e ragazzi di età compresa tra i cinque e i tredici anni (con due appuntamenti quotidiani dal lunedì al venerdì) che si sono ritrovati a condividere momenti di riflessione e spensieratezza. Il tema scelto quest’anno dalla diocesi, come si può facilmente intuire dal titolo, è stato l’Esodo, ponendo in evidenza non solo la storia biblica e la figura di Mosè, ma il significato vero e proprio del termine exodus/uscita. E così come narrato nell’Antico Testamento il popolo ebraico guidato da Mosè è stato liberato dalla schiavitù dell’Egitto e condotto verso la terra promessa, attraverso il Grest sacerdoti, collaboratori e operatori pastorali hanno voluto lanciare la sfida di “liberare” i ragazzi dalla “schiavitù” dell’avere difficoltà nel socializzare. Veniamo da anni in cui la pandemia ha modificato le nostre abitudini, rendendoci più social ma meno socievoli. Si riscontrano meno difficoltà nell’intrattenere rapporti e/o conversazioni tramite un pc o un cellulare piuttosto che con persone reali. Si è pensato di far riscoprire in queste due settimane, a grandi e piccoli, il bello dello stare insieme, di darsi la mano in un unico grande girotondo (inno iniziale) ed intonare e, perché no, anche stonare un semplice motivetto.

Ai ragazzi è stata data l’opportunità di riscoprire la bellezza che si cela nelle piccole cose come la meraviglia di creare e manipolare materiali seppur molto semplici e comuni nel laboratorio di scenografia, imparare ed inventare una coreografia egizia in quello di ballo o cantare e recitare piccole parti. Ognuno degli oltre cento iscritti ha contribuito in modo prezioso alle varie attività e ha reso possibile la realizzazione di un piccolo spettacolo che andrà in scena venerdì 30 agosto alle 20.00 presso l’Oratorio San Domenico Savio e a cui tutti sono invitati a partecipare.

Non sono mancate due uscite (a Castel San Vincenzo e al Rainbow Magicland) pensate per bimbi e genitori e proprio a questi ultimi poi sono stati rivolti tre incontri in cui, in una sorta di tavola rotonda, hanno avuto modo di confrontarsi e riflettere sul tema: “Il ruolo della Famiglia per la Parrocchia di oggi”. Ogni incontro ha visto l’alternarsi di quattro relatori: Pietro Rossi (vicepresidente diocesano AC per il settore adulti); Lucia Carangelo (presidente parrocchiale AC di Santa Maria Maggiore; Cinzia Brandi (presidente diocesano di Azione Cattolica) e Carlo Virelli (Responsabile Scout di Piedimonte Matese).

Cosa ha spronato i parroci, i collaboratori e gli animatori coinvolti ad andare avanti e a non arrendersi? Oltre alla fede, all’impegno di servire il Vangelo, sono stati  i volti dei ragazzi meravigliati nel riuscire a portare a compimento piccole attività, nella gioia di ritrovarsi insieme, ma soprattutto occhi spalancati nel sentire pronunciare parole come “bravo” o un semplice “puoi farcela”. Il sentirsi incitati e gratificati li ha condotti, in un modo del tutto naturale, a porsi su un piano in cui l’essere ascoltati si trasforma in ascoltare ed accettare regole e comportamenti corretti.

Nell’invitare nuovamente tutti nella serata di festa conclusiva, ricordiamoci sempre di porre gli altri e non il nostro io al centro delle nostre vite, accettandoli per ciò che sono, dando fiducia ed amandoli incondizionatamente per ciò che saranno. L’aprirsi agli altri non è un perdersi, ma è solo un ritrovarsi insieme nell’abbraccio reale della complicità.

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