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Su Monte Mutria dove la natura esprime il meglio di sé. Specie uniche nel Matese

Fiori, insetti ed uccelli segnalati unicamente in questa porzione di Matese. Specie che rivelano il valore di questo habitat e la necessità di preservarne la ricchezza

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La cronaca recente, ferite inferte alla natura su Monte Mutria, ci ha spinti ad indagare le caratteristiche di questa cima del Matese che con i suoi 1823 metri slm è la terza cima dopo il Miletto (2050) e la Gallinola (1923). Ce ne parla Pasquale Buonpane di Piedimonte Matese, escursionista, esperto di flora e fauna del matese, attento osservatore del paesaggio a cui si deve l’individuazione di specie mai segnalate sul luogo. 

Pasquale Buonpane – Sul monte Mutria si rinvengono numerose componenti floristiche tipiche delle praterie d’alta quota, spesso di gran pregio, che non si rinvengono sul Miletto e sulla Gallinola. Tra queste degne di nota sono Soldanella alpina, Androsace villosa, Linum alpinum e Anthyllis montana. Ciò è forse dovuto ad un minore disturbo, nei secoli, da parte degli animali da pascolo. Nel 2018 ho rinvenuto una stazione di Rhinanthus ovifugus specie presente oltre che in Molise in nessuna altra regione a sud della Toscana. Più recentemente ho accertato la presenza di Silene ciliata, unica stazione nota della Campania e Allium lusitanicum, l’aglio portoghese, anch’esso mai segnalato in Campania al di fuori del Matese. Riguardo alla fauna va ricordata la presenza di Italohippus albicornis, piccolo ortottero che vive esclusivamente sulle cime più alte del Matese (e in nessun altro posto del pianeta). Per l’areale estremamente localizzato la specie è stata classificata come EN (Endangered, a rischio di estinzione) nella Lista Rossa delle Specie a Rischio (IUCN). Proprio in questo periodo inoltre (tra fine agosto e la prima metà di settembre) il Mutria diventa una tappa obbligata durante la migrazione di uno degli uccelli nidificanti più rari d’Italia, il piviere tortolino (Charadrius morinellus) inserito nell’allegato I della Direttiva Uccelli (Cee/79/409) che prevede l’individuazione di apposite aree a protezione speciale. La specie è inoltre compresa nell’allegato II della Convenzione di Berna e nell’allegato II della Convenzione di Bonn sulla conservazione delle specie migratrici di fauna selvatica. Nel nostro paese è incluso nella legge sulla caccia (L. 157/92) tra le specie particolarmente protette. Nella Lista Rossa italiana è considerato in “pericolo critico”, ovvero tra le specie soggette a breve tempo ad un altissimo rischio di estinzione.

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