Armando Pepe – Il Matese, un massiccio montuoso situato tra la Campania e il Molise, è molto più che una semplice catena montuosa; è un territorio intriso di storia, cultura e tradizioni che hanno plasmato la vita delle sue comunità per secoli. Questo articolo esplora la storia sociale del Matese, un viaggio attraverso le radici di un popolo che ha saputo resistere e adattarsi alle sfide di un territorio tanto affascinante quanto difficile.
Le Radici Antiche: Sanniti e Romani
La storia sociale del Matese ha origini antiche, che risalgono all’epoca dei Sanniti, un popolo italico che abitava queste terre molto prima dell’arrivo dei Romani. I Sanniti erano noti per il loro spirito guerriero e la loro resistenza all’espansione romana, testimoniata dalle Guerre Sannitiche, che hanno visto scontri duri tra le due civiltà.
La vita sociale dei Sanniti era fortemente legata alla terra e alla pastorizia, con una struttura comunitaria basata su clan familiari. Anche dopo la conquista romana, che portò alla costruzione di strade, città e infrastrutture, la cultura sannitica continuò a influenzare le tradizioni locali, soprattutto nelle aree montane meno accessibili.
Il Medioevo: feudi, monasteri e comunità Rurali
Durante il Medioevo, il Matese divenne una terra di confine tra diversi feudi e signorie, con un’economia prevalentemente agricola e pastorale. I monasteri e le abbazie, come quella di Santa Maria della Ferrara a Vairano, svolsero un ruolo cruciale nella vita sociale e religiosa della regione, fungendo da centri di cultura, spiritualità e assistenza.
La vita sociale in questo periodo era caratterizzata da una forte coesione comunitaria, necessaria per sopravvivere in un ambiente montano spesso ostile. Le feste religiose, le fiere e i mercati erano momenti fondamentali di aggregazione, dove si intrecciavano le relazioni sociali e si rafforzavano i legami tra le diverse comunità.
L’Ottocento: brigantaggio e resistenza Popolare
L’Ottocento fu un secolo di grandi cambiamenti per il Matese, segnato dall’unificazione d’Italia e dalle conseguenze socioeconomiche che ne derivarono. Una delle pagine più oscure e complesse di questo periodo è quella del brigantaggio, una forma di ribellione armata contro le nuove autorità.
I briganti, spesso ex contadini o pastori impoveriti, trovarono rifugio nelle impervie montagne del Matese, diventando eroi popolari in un contesto di grande povertà e oppressione. Il brigantaggio non era solo un atto di criminalità, ma un fenomeno sociale che esprimeva il malcontento e la disperazione delle classi più svantaggiate.
Il Novecento: emigrazione e modernizzazione
Con l’avvento del Novecento, il Matese, come molte altre aree rurali del Sud Italia, fu segnato da un forte fenomeno migratorio. La povertà e la mancanza di opportunità costrinsero molti abitanti a emigrare, soprattutto verso le Americhe e il Nord Europa, in cerca di un futuro migliore. Questo esodo ebbe un impatto profondo sulla struttura sociale delle comunità matesine, portando a una dispersione del tessuto sociale tradizionale.
Allo stesso tempo, il Novecento fu anche un secolo di modernizzazione. L’arrivo dell’elettricità, l’espansione della rete stradale e l’introduzione di nuove tecniche agricole modificarono profondamente la vita quotidiana. Tuttavia, nonostante i cambiamenti, il Matese mantenne molte delle sue tradizioni, grazie alla tenacia delle sue comunità che continuarono a celebrare le loro radici attraverso le feste popolari, la musica e l’artigianato.
Oggi: identità e rinascita culturale
Oggi, il Matese è un territorio che, pur affrontando le sfide della contemporaneità, sta riscoprendo e valorizzando le proprie radici storiche e culturali. Le tradizioni antiche, come la transumanza e la lavorazione della lana, stanno tornando in auge grazie a un rinnovato interesse per le pratiche sostenibili e per il turismo culturale.
Il Parco Regionale del Matese, istituito per preservare il patrimonio naturale e culturale dell’area, è diventato un punto di riferimento per chi cerca un turismo autentico e rispettoso dell’ambiente. Le comunità locali stanno riscoprendo l’importanza delle loro tradizioni, organizzando eventi culturali, sagre e manifestazioni che celebrano la ricchezza della cultura matesina.
Conclusione: il Matese, terra di resistenza e comunità
La storia sociale del Matese è una storia di resistenza, adattamento e comunità. Le sue genti hanno saputo affrontare le difficoltà di un territorio montuoso e spesso inospitale, mantenendo vive le loro tradizioni e costruendo una forte identità comunitaria. Oggi, questa storia continua a essere raccontata attraverso le voci dei suoi abitanti, le sue feste, e il suo paesaggio straordinario, che rimane un testimone silenzioso di secoli di storia.
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In allegato alcuni scatti dal territorio matesino.