Noemi Riccitelli – Gran finale anche per quest’ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, conclusasi lo scorso sabato 7 settembre, con la tradizionale cerimonia di chiusura e i riconoscimenti assegnati dalla giuria.
Presieduta da Isabelle Huppert e composta da James Gray, Andrew Haigh, Agnieszka Holland, Kleber Mendonça Filho, Abderrahmane Sissako, Giuseppe Tornatore, Julia von Heinz e Zhang Ziyi, dopo aver visionato i 21 film in concorso, ha ripartito così i principali premi: il Leone d’oro per il Miglior Film a The Room next door di Pedro Almodóvar, il Leone d’argento a Vermiglio di Maura Delpero e il Leone d’argento, come premio per la Miglior regia a Brady Corbet per il film The Brutalist.
Passando, invece, alle categorie relative le interpretazioni degli attori, la giuria ha premiato con la Coppa Volpi per la Miglior interpretazione femminile, Nicole Kidman, per il ruolo nel film Babygirl di Halina Reijn, mentre lo stesso riconoscimento, ma per la migliore interpretazione maschile è andato a Vincent Lindon nel film Jour avec le feu di Delphine Coulin e Muriel Coulin.
Inoltre, sono stati assegnati anche il Premio per la Migliore sceneggiatura, a Murilo Hauser e Heitor Lorega per il film Ainda estou aqui di Walter Salles, il Premio Speciale della Giuria a April di Dea Kulumbegashvili e, infine, il Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente a Paul Kircher nel film Leurs Enfants après eux di Ludovic Boukherma e Zoran Boukherma.
L’Italia, tuttavia, si è distinta anche nella sezione parallela Orizzonti, con il premio a Francesco Gheghi miglior attore nel dramma Familia di Francesco Costabile.
Sarà al cinema dal 5 dicembre il film vincitore del regista spagnolo Almodóvar, The room next door (La stanza accanto), con protagoniste due icone del cinema internazionale, Julianne Moore e Tilda Swinton.
Primo film in lingua inglese del regista, girato a New York, la pellicola affronta il tema quanto mai delicato e discusso dell’eutanasia, proponendo una riflessione intensa.
Invece, Vermiglio di Maura Delpero esce in sala il prossimo 19 settembre; la pellicola, che ha colpito la giuria, è ambientata in una piccola comunità montana del Trentino nel corso dell’ultimo anno della Seconda guerra mondiale e racconta le vicende e i cambiamenti di una famiglia: la critica lo ha definito un’eco del cinema di Ermanno Olmi.
A rimanere particolarmente impresso anche il film del regista brasiliano Walter Salles, Ainda estou aqui (I’m still here), premiato per la Miglior sceneggiatura (firmata da Murilo Hauser e Heitor Lorega) e che è stato insignito anche del Premio cattolico internazionale Signis, con la seguente motivazione: «Un cinema di impegno civile che racconta lo struggimento e la resilienza di una donna e di una famiglia che si fanno simbolo di un intero Paese esposto alla violenza repressiva di matrice autoritaria.»
Infatti, Salles ha raccontato la tragica storia vera del rapimento e dell’assassinio di Rubens Paiva, ex deputato laburista, una delle tante vittime della dittatura instaurata in Brasile negli anni ’60/’70; nel film, la moglie Eunice Pavia, interpretata da Fernanda Torres, non si ferma di fronte le intimidazioni del regime e combatte per il marito e gli altri desaparecidos.
Infine, ancora una volta, menzione particolare per l’Italia, che nella sezione Orizzonti, si aggiudica un altro riconoscimento, quello al Miglior interprete, al giovane Francesco Gheghi, protagonista nel racconto della storia vera di Luigi Celeste che uccise il padre per difendere la madre vittima per anni di violenze domestiche; nel film di Costabile, in uscita il 2 ottobre, anche Barbara Ronchi e Francesco Di Leva.
Visioni emozionanti, che stimolano la riflessione dello spettatore su temi e sentimenti che caratterizzano l’attualità e che presto animeranno la sala.
Un bilancio conclusivo, tematico sui film in concorso e le loro peculiarità su Agensir.