Noemi Riccitelli – Presentato al Toronto International Film Festival nel 2023, His Three Daughters di Azazel Jacobs è disponibile dal 20 settembre su Netflix.
Il colosso dello streaming, infatti, ha acquistato (per ben 7 milioni di dollari) i diritti della pellicola lo scorso anno, scommettendo sulla visione di un regista forse poco noto al pubblico mainstream, ma che si è saputo distinguere nei contesti cinematografici più di nicchia e indipendenti.
Inoltre, nel 2021, il film French Exit (Fuga a Parigi) dello stesso Jacobs ha ricevuto la candidatura ai Golden Globe per la Migliore Attrice protagonista a Michelle Pfeiffer.
New York, Manhattan. Christine (Elizabeth Olsen), Rachel (Natasha Lyonne) e Katie (Carrie Coon) sono tre sorelle che si ritrovano, dopo anni, nell’appartamento in cui sono cresciute per accudire e vegliare il loro padre Vincent (Jay O. Sanders), ormai in fin di vita.
Un’impostazione teatrale: una sceneggiatura/copione (dello stesso Jacobs) che predilige lunghe riflessioni, dialoghi intensi, close-up sui volti dei protagonisti, la scena che si svolge sempre negli stessi luoghi raccolti.
His Three Daughters non sembra il classico film da streaming, da binge-watching compulsivo cui le piattaforme hanno abituato il pubblico, è infatti una visione che merita il suo tempo per essere compresa, sia per forma sia per contenuto.
Azazel Jaobs, come già summenzionato, ha prediletto una regia lenta e penetrante, facendo ricorso a battute insieme dolci e dure, maneggiando con cura temi delicatissimi, su tutti la morte, ma anche i legami familiari, l’assenza e, alla fine, l’unione.
L’ispirazione del regista trova concretezza nelle brillanti prove attoriali delle tre protagoniste: Olsen, Coone e Lyonne catturano lo sguardo, non solo perché, di fatto, sono le principali protagoniste, ma soprattutto in quanto interpreti coinvolgenti di sentimenti umani universali.
Tuttavia, le loro performance si dischiudono a poco a poco, entrando nel vivo della visione, e forse solo in prossimità della conclusione del film se ne apprezza l’integrità.
Alcune sequenze, infatti, possono apparire costruite, “tipizzate” e le loro figure essere manieristiche, tanto da far sì che lo spettatore non si immedesimi completamente, sancendo una distanza emotiva con ciò che si vede sullo schermo.
In tal senso, è Natasha Lyonne che riesce ad emergere in modo più convincente, con la naturalezza e spontaneità che caratterizza la sua Rachel.
In ogni caso, le tre attrici costituiscono un ensemble riuscito ed efficace risulta l’idea di Jacobs nel creare un film che non scade mai nel patetico, ma bilancia drammaticità e un quieto riso.
His Three Daughters, dunque, merita la visione e ricorda che, forse, anche la piattaforma streaming può offrire qualità ed emozione, e non solo mero intrattenimento.