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Baia e Latina. Grazie alla generosità del popolo riapre la chiesa di Santo Stefano

Poco più di mille abitanti nella frazione di Baia, con il supporto dei compaesani residenti all'estero hanno raccolto cifre sufficienti per ridare luce e decoro alla chiesa di Santo Stefano. Domenica 29 settembre presente il vescovo Cirulli per la riapertura

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A Baia e Latina riapre al culto la chiesa di Santo Stefano dopo una serie di lavori di tinteggiatura e ulteriori accorgimenti. Con una solenne celebrazione, domenica 29 settembre il vescovo Mons. Giacomo Cirulli ha simbolicamente restituito alla comunità di Baia e al sacerdote don Jean Libog il luogo di culto comunemente in uso alle liturgia e alle attività pastorali in quanto capiente e sufficientemente accogliente per i residenti a differenza della vicina chiesa parrocchiale di San Vito. Presente tra i fedeli il sindaco Giuseppe Di Cerbo, una rappresentanza del Consiglio comunale, l’Arma dei Carabinieri. Ma il Vescovo ha voluto essere sul posto, tra i fedeli, soprattutto per ringraziare della generosità e del profondo senso di responsabilità che ha permesso i lavori dei mesi passati. Il restauro della chiesa di Santo Stefano infatti si è reso possibile grazie all’iniziativa di alcuni parrocchiani e alla generosità di quanti hanno risposto al loro appello perché essa tornasse in tutto il suo decoro. Un contributo fondamentale è giunto dai tanti cittadini originari di Baia e Latina residenti all’estero: decine di famiglie che prontamente hanno risposto all’appello e scritto il loro nome su questo singolare cantiere; è stato come riconfermare il legame affettivo con la loro terra, come partecipare dal di dentro alla realizzazione di un progetto che parla di storia, di identità, di vangelo, di comunione, di Dio. Il luogo dove si va per condividere l’Eucarestia dove si celebrano i sacramenti ad ogni età dalla nascita alla morte, rinasce perché a volerlo sono tutti i figli di una comunità: straordinario segno di vita cristiana.

Giorno dopo giorno si è atteso ogni risultato: la tinteggiatura, la levigatura dei pavimenti, l’installazione dei fari e del nuovo crocifisso, il recupero delle formelle della via crucis, la base marmorea per il busto di Santo Stefano, ogni possibile ritocco contemplato dal progetto e dai fondi disponibili con la supervisione costante dell’Ufficio Beni Culturali ed Edilizia di Culto della Diocesi di Alife-Caiazzo. Quest’ultima ha preso parte all’azione di recupero di Santo Stefano mettendo a disposizione una piccola somma per la sostituzione delle vetrate delle finestre.

La messa di domenica è stata l’occasione per ritornare a casa e soprattutto ringraziare tutti coloro che hanno messo in piedi questi iniziativa: i promotori, i sostenitori, le maestranze, i collaboratori parrocchiali che hanno coordinato la raccolta delle offerte e l’organizzazione della riapertura. Un segno di speranza, di intelligente partecipazione, di responsabilità nei confronti di un bene comune di cui si riconosce il valore sacro e sociale.

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