Sono due le comunità che giovedì 24 ottobre piangono la scomparsa della dottoressa Maria Zullo: San Potito Sannitico dove ha trascorso oltre trent’anni di attività professionale come farmacista, ed Alvignano paese d’origine e di residenza e luogo di significativi impegni sociali.
Classe 1955, aveva cercato e trovato nello studio di Farmacia la sua vocazione, vissuta poi al servizio della scienza e dell’uomo, ma soprattutto del principio improntato alla cura delle persone: le relazioni umane il suo obiettivo quotidiano, la preoccupazione per l’altro, e la ricerca di ogni soluzione per chi chiedesse un consiglio, o nei casi più gravi un aiuto morale e materiale. Lo testimonia l’affetto – oggi più che mai – delle intere generazioni che da San Potito hanno raggiunto l’abitazione Riccio-Zullo per porgerle l’ultimo saluto e stringersi intorno ai figli Alberto e Chiara e al marito Angelo. Il piccolo paese ai piedi del Matese le ha tributato un ricordo su di un manifesto funebre a nome di tutta la Comunità.
Ad Alvignano, il suo maggiore impegno si è concretizzato nel servizio alla Scuola cattolica paritaria Principi di Piemonte di storica tradizione, assumendo l’incarico di Presidente del Consiglio di Amministrazione per diversi anni: accanto alle famiglie degli alunni, accanto alle insegnanti, accanto alle Suore Salesie che guidano la didattica; durante il suo periodo di presidenza l’Istituto ha vissuto il delicato percorso legale che nel 2013 – con decreto della Regione Campania – lo trasformava in Fondazione, e nel 2019 celebrato il 150esimo anno dalla nascita. In una parentesi del suo servizio alla Scuola cattolica del paese, l’attenzione per la comunità è divenuta anche impegno politico come consigliere comunale accanto al sindaco Angelo Di Costanzo tra il 2007 e il 2012, per poi tornare alla Fondazione Principi di Piemonte, con il medesimo incarico conferitole dai Vescovi che si sono alternati, fino al giugno 2023. Anche qui, la Fondazione e il Comune hanno espresso la loro vicinanza alla famiglia colpita da questo grave lutto e un ricordo affettuoso nei suoi confronti.
La disponibilità, la pazienza, l’ascolto, la fermezza: è il breve ritratto di una donna e di una professionista popolare. L’accoglienza, la sua virtù materna capace di trasformare la sua casa in una dimora sicura per molti: trent’anni fa per i bambini di Chernobyl e fino ad oggi per chiunque abbia bussato e chiesto di entrare, e restare.
Ha combattuto con consapevolezza un brutto male, dalla prima all’ultima all’ultima fase chiedendo intorno a sé qualche caro amico, segno di una consolazione desiderata dopo averne dispensata tanta, senza calcolo, per tutta la vita.
Le esequie saranno celebrate venerdì 25 ottobre alle 15.00 nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo in Alvignano.