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Caiazzo ricorda la strade di Monte Carmignano. Ragazzi e adulti con lo sguardo su un futuro di pace

Nel trentesimo anniversario della Sentenza con cui venivano condannati i boia della strage, Emden e Shuster; e nell'anniversario della scomparsa di Peppino Capobianco, storico locale, protagonista della verità sulla strage che ferì a morte 22 civili per mano dei nazifascisti

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Il 25 ottobre la platea di studenti nel teatro di Palazzo Mazziotti

Monte Carmignano non è più soltanto dolore e morte nella memoria di chi ricorda la terribile strage nazifascista che si consumò la sera del 13 ottobre 1943 nel casolare di una collina nella frazione di San Giovanni e Paolo: 22 civili, tra cui una donna incinta furono trucidati dal gruppo armato dell’Ufficiale Emden, alla viglia dell’arrivo alleato.

Monte Carmignano da qualche anno è anche celebrazione e promozione della pace e del dialogo grazie all’associazione nata dopo anni di ricerca e attento studio di quei fatti e dopo aver ormai chiara la verità anche davanti alle aule dei Tribunali italiani.

Parliamo dell’associazione Monte Carmignano per l’Europa promotrice anche quest’anno di un Premio per le scuole Primarie e Secondarie di I e II grado; e di un Premio nazionale letterario entrambi sui temi “Memoria e Riconciliazione” per non dimenticare il dramma della Seconda guerra mondiale e le stragi nazifasciste nella provincia di Caserta e sul territorio nazionale, nell’ottica dell’affermazione dei valori della Resistenza  e dei principi della Costituzione.
A supportare il progetto dell’Associazione guidata da Giovanni Sgueglia, figlio di Tommaso che ne volle l’istituzione, il Comune di Caiazzo e l’Associazione storica del Caiatino. Il sindaco Stefano Giaquinto e la presidente Ilaria Cervo hanno presenziato entrambi gli eventi e sostenuto Sgueglia e la famiglia nell’impresa di costruire anche quest’anno un momento che onorasse non solo la memoria ma si facesse occasione per tornare a parlare di pace, dialogo, rispetto.

Il primo appuntamento è stato giovedì 25 ottobre nel teatro di Palazzo Mazziotti per l’incontro con gli studenti degli Istituti comprensivi di Caiazzo e di Alvignano, del Liceo “Giannone” di Caserta con sede a Caiazzo e del Liceo “Quercia” di Marcianise: una data simbolo per la città che il 25 ottobre 1994 vedeva il pronunciamento della Corte d’Assise di Santa Maria Capua Vetere con la sentenza di condanna dei capi Nazisti Emden e Shuster autori della strage di Monte Carmignano; il primo processo civile e non militare sui fatti di quegli anni di guerra. I ragazzi accompagnati dai docenti – presente anche la Dirigente dell’IC di Alvignano Aida Cortese – hanno ricevuto il giusto omaggio per i lavori svolti; una giuria guidata dall’archivista dott. Paolo Franzese, dopo aver preso visione dei lavori che con creatività e maestria ragazzi e giovani hanno realizzato in classe e in esterna, ha espresso parere positivo su tutto e conferito quattro menzioni speciali. Nell’ambito del Premio, anche il ricordo di Peppino Capobianco, tra i primi a raccogliere dati storici sulla strage di Caiazzo e sulle tante che il regima nazifascista perpetrò in tutta la provincia di Caserta conferendole un triste primato in tutta Italia. Disegni descrittivo, disegni impressionistici, collage, diari immaginari, ritagli di giornale, prodotti audiovisivi: molteplici le tecniche messe in campo, “vari tentativi di comunicare (di far arrivare ad altri, facendosi comprendere) un proprio pensiero e di manifestare la propria reazione emotiva davanti a temi coinvolgenti”, così si è espressa la giuria, “come l’opposizione fra la guerra e la pace, i violenti e gli inermi, i soprusi e i diritti, il confronto fra il passato e il presente” e spiegare come “l’età della guerra non è finita, ma è ritornata”. Nel frattempo però i nostri ragazzi hanno provato ad “immaginare un futuro di pace”.

L’evento del 26 ottobre ha visto nella platea del teatro di Palazzo Mazziotti il procuratore Paolo Albano, giudice nel processo di Monte Carmignano e alcuni tra scrittori, giornalisti, storici che negli anni hanno ricostruito quel difficile passato, tenuto al segreto in un “armadio della vergogna”, a sua volta in un buio scantinato. E poi i partecipanti al concorso premiato per aver dato espressione e vitalità alla Storia, con lo sguardo proiettato su un futuro di nuovi ideali.

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