Cosa ci fa l’artista internazionale Jorit arrampicato sulle pareti del Liceo State “G.Galilei”? Presenza silenziosa, discreta, quasi passata inosservata se non fosse per i capannelli di studenti che ogni tanto si formano sotto il cestello meccanico che lo eleva da terra fino alla sommità di quel muro su cui lentamente e con minuzia di particolari continua a definire i dettagli del suo Albert Einstein.
L’artista urbano ha scelto Piedimonte Matese, fuori dai clacson e dai rumori dei quartieri che fino ad oggi l’hanno visto protagonista di grandi capolavori: sono i volti segnati da evidenti cicatrici (lo status delle sue opere), uomini e donne che hanno fatto la storia ed hanno un messaggio forte da lanciare al mondo. Li ha portati nei quartieri più degradati di Napoli e dell’area metropolitana della grande città, ma anche all’estero dove il suo nome ormai spopola e si attesta tra quelli più ricercati e attesi.
La sua presenza al Liceo è legata al progetto “Right between the eyes” promosso dalla Fondazione Jorit realizzato grazie al finanziamento della Regione Campania-Assessorato alla Scuola, alle Politiche Sociali e alle Politiche giovanili nell’ambito del “Programma Scuola Viva-Azioni di accompagnamento” (fondi POR Campania FSE 2014-2020). Tramite l’Ufficio scolastico regionale l’idea è arrivata alle scuole della Campania come proposta formativa per promuovere e divulgare tra gli studenti la street art, e conoscerne le tecniche e i messaggi sociali che essa esprime: non a caso la Fondazione ha tra i suoi obiettivi anche quello del coinvolgimento giovanile – attraverso le scuole – contro ogni forma di degrado urbano e sociale.
18 istituti coinvolti ormai dal 2019 e altrettanti laboratori artistici attivati; 300 studenti impegnati in attività laboratoriali; previsti 10 seminari e 3 eventi divulgativi, 1 docufilm, 1 sito web e 6 murales (tra questi, quello realizzato a Piedimonte Matese), 3 gli artisti coinvolti: oltre a Jorit, ci sono i nomi di Mono Gonzalez e Does.
“Right between the eyes”, il titolo del progetto (link) ispirato ad una canzone simbolo contro la guerra, è stata tradotta in questa iniziativa scolastica nell’espressione “Guardare ai diritti con altri occhi per affermarli con la Scuola per la comunità”: è così infatti anche per il murales realizzato a Piedimonte Matese in cui Albert Einstein (il padre della fisica nucleare, e senza volerlo delle bombe atomiche oggi custodite negli arsenali di guerra), con un terzo occhio sulla fronte, si fa portatore di un forte messaggio di pace: “Einstein disse delle parole profetiche – spiega Jorit nell’intervista video che abbiamo realizzato (guarda), e cioè che se avesse saputo a cosa portavano le sue scoperte, avrebbe fatto l’orologiaio, rendendosi conto della potenza positiva ma soprattutto distruttiva delle sue scoperte”. Come da tradizione, Jorit, prima di realizzarne il volto ha coperto la parete con un testo, ora custodito sotto il nuovo dipinto, e poi dato vita al suo personaggio, anche lui scarnificato nel volto: “Sono i simboli di appartenenza a quella che io chiamo la tribù umana; una tribù che di fronte alle grandi sfide è unita, potrebbe essere unita… E soprattutto l’idea di cercare di superare le differenze e le disuguaglianze” (vai all’intervista).
Al Liceo di Piedimonte Matese, guidato dalla Dirigente Bernarda De Girolamo, gli studenti dell’indirizzo artistico guidati dai docenti, protagonisti del progetto hanno preso parte ai laboratori, interagito con gli artisti che la Fondazione ha inviato a scuola, studiato la street art nelle sue svariate forme espressive e nei messaggi: ne sono scaturite nuove conoscenze, ma anche vere e proprie opere che oggi impreziosiscono l’atrio del Liceo; poi l’incontro con Jorit, le domande poste direttamente a lui e l’osservazione dell’artista al lavoro. La fortuna di averlo a scuola e con lui l’esperienza globale che Jorit raccoglie ormai nel suo bagaglio: così la scuola dei libri diventa scuola di vita, laboratorio di valori e di nuove professionalità.