“Azione!” e la cinepresa va, corre sul carrello che presto inquadrerà Emilio Salvatore.
Sarebbe un attimo come tanti se non fosse che il regista di questo nuovo lavoro cinematografico porta il nome di Paolo Sorrentino, e il film in questione sia Parthenope, ancora nelle sale, in un crescendo di consensi, di pubblico, di critiche positive e negative. Un co-produzione Italia-Francia che mette insieme nomi di attori quali Celeste Dalla Porta, Silvio Orlando, Isabella Ferrari, Luisa Ranieri e Gary Oldman.
Per lui, Emilio Salvatore, noto più al teatro che al grande schermo (Napoli è il suo palcoscenico da quarant’anni), pochi secondi nei panni del professor Restelli, docente universitario “belloccio” con la mission di “pontificare” davanti ad un’allieva, corteggiandola velatamente… Il ruolo si inserisce in quella Napoli di cui Sorrentino descrive passioni, fragilità, contraddizioni, verità. Una città sedotta e seducente, come la protagonista Parthenope (Celeste Dalla Porta), nata dal mare di una suggestiva baia.
Emilio Salvatore ci racconta questa singolare esperienza: il provino, l’attesa di una possibile o impossibile chiamata (che poi arriverà), il camerino, la prova costume, la prova della scena, gli attimi della ripresa, l’occhio vigile del Regista dietro la macchina da presa, meticoloso e attento ad ogni dettaglio, ad ogni sfumatura.
Originario di Alife ma ormai adottato da Napoli, riversa in quei secondi di girato la passione e l’espressività che contraddistingue ogni attore di teatro: “siamo abituati a dare e ricevere emozioni, a caricare voce, gestualità, emozioni” racconta nell’intervista allegata, per cui è facile sentirsi dire in un contesto cinematografico “meno, meno, meno…!”, chiaro invito a ridimensionare un portamento, anche un sentimento. E così avviene anche per lui, corretto dal Regista che però lo ha scelto tra tanti e lo ha messo alla prova: il prof. Restelli scambia una fugace battuta con il collega di Antropologia, Devoto Marotta (Silvio Orlando) mentre questi percorre il cortile dell’università insieme a Parthenope, sua allieva e futura collaboratrice. È la scena che vale tutto per Emilio Salvatore, ancor di più quando calato il silenzio, Sorrentino esclama un deciso “perfetto!”. Sospiro di sollievo.
Porta a casa anche questa nuova esperienza il nostro attore. Non parliamo del film nella nostra chiacchierata, ma di come si vive e si affronta una nuova esperienza professionale; e come il teatro, scelto in gioventù quando si misurava con Pirandello nella sua città natale, sia esperienza di scambio, di relazione tra attori e pubblico; e sia energia vitale per tutti.