I piedimontesi tornano ad abitare la Villa comunale; recuperano un luogo che non solo è “memoria” di serate, eventi, passeggiate prima di sprofondare in un lungo tempo di abbandono e degrado, ma anche memoria di storia sociale e politica che corre indietro di circa due secoli: al centro dell’ampio giardino trova posto, infatti, una statua di Gian Giacomo Egg, svizzero, fondatore del cotonificio fiore all’occhiello del Regno di Napoli impiantato in città dal 1812 e rimasto alla medesima famiglia fino alla fine del 1800 prima di passare ai Berner. Esperienza di lunga e fiorente economia che fece di Piedimonte un vivace centro di scambi, non solo per il passaggio di commercianti ma anche per la presenza stabile di maestranze provenienti dalla Svizzera, dal Nord Italia, da Napoli. Un beneficio che conferiva alla società locale positive visioni e idee di futuro che si innestavano sul fertile terreno della sua precedente storia che aveva visto fin dal 1400 un gran fiorire di cultura ed economia. Ai piedi della statua, sotto il pelo d’acqua che la circonda quattro bassorilievi fanno sintesi di questa singolare storia di lavoro e progresso. Fotografia che immortala il passato e diventa pungolo per il presente sintetizzando cronaca e sogni: storie di emigrazioni e di sviluppo economico, testimonianza di vivace imprenditoria, di cura dei luoghi e della comunità: una riflessione consegnata a chi vi passa, a chi ha trova il tempo di pensare al presente e al futuro.
Sabato 9 novembre, alla vigilia della Fiera di San Martino che Piedimonte celebra per due giorni consecutivi, il sindaco Vittorio Civitillo e gli Amministratori comunali, lo staff di tecnici e collaboratori del Comune, le maestrante che hanno lavorato al restauro della Villa Comunale, e tra essi lo scultore del Gian Giacomo Egg, Francesco Ciardiello, hanno accolto i cittadini e con essi condiviso la festa del momento.
Il verde ha recuperato il suo colore e il suo posto; il manto erboso è attraversato da viali che si incrociano e permettono la comoda passeggiata; non vi sono barriere, non vi sono ostacoli nel progetto pensato per grandi e piccoli: la nuova villa si presenta spazio aperto in continuità con il resto dello spazio urbano (e del parco urbano in progetto) e la vicina Piazza V. Cappello anch’essa da poco restaurata, inaugurata a dicembre 2023.
Anche un bar si affaccia nella nuova Villa Comunale e diventa finestra sullo storico quartiere di San Giovanni e su Monte Cila; il recupero della memoria e della storia è testimoniato altresì dalla possente fontana in marmo rosso di Dragoni, altro esempio di un particolare patrimonio locale che in questo caso trova nuova visibilità.