Noemi Riccitelli – La quarta e ultima stagione della serie evento tratta dai romanzi di Elena Ferrante è finalmente approdata con i primi due episodi su Rai1, andati in onda ieri lunedì 11 novembre.
L’Amica geniale – Storia della bambina perduta è stata presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, solo dopo esser stata proiettata, ad agosto, a New York in occasione del Tribeca Film Festival; negli Stati Uniti, infatti, la serie è disponibile dal 9 settembre, con uscita anticipata rispetto all’Italia.
L’Amica geniale, del resto, è diventata una produzione internazionale, coinvolgendo non solo Rai Fiction, ma anche HBO Entertainment, colosso dell’intrattenimento statunitense.
L’ultima parte della tetralogia di Ferrante, diretta dalla regista Laura Bispuri, sarà in onda su Rai1 per ben cinque prime serate, con un totale di 10 episodi.
La storia e la sceneggiatura trovano confermato il vincente team di scrittura composto da Elena Ferrante stessa, Francesco Piccolo, Laura Paolucci e Saverio Costanzo.
Elena (Alba Rohrwacher) è ormai una scrittrice affermata, sempre in viaggio, dopo il divorzio dal marito Pietro Airota (Pier Giorgio Bellocchio), il quale non le perdona la fuga e l’abbandono delle loro figlie per inseguire la tormentata passione che la lega a Nino Sarratore (Fabrizio Gifuni).
Nonostante l’esistenza altalenante, Elena alla fine decide di tornare a stabilirsi a Napoli, dove ritrova anche Lila (Irene Maiorino), che in realtà non ha mai smesso di cercare la sua amica di sempre.
Lila è, infatti, rimasta al rione, e dopo aver lavorato duramente in fabbrica, è riuscita a diventare titolare di una società di informatica, dando lavoro anche ad altri.
La Separazione e La Dispersione, questi gli evocativi titoli delle prime due puntate di Storia della bambina perduta: Lenù e Lila sono ormai donne mature, le loro vite segnate da dolori e perdite e la drammaticità, l’intensità delle personali vicende che le accomunano sembrano essere amplificate già a partire dai suddetti episodi iniziali.
Sebbene, infatti, le due protagoniste si siano sempre trovate a fronteggiare condizioni affatto facili, specie nella più tenera età, anche l’età adulta si presenta complessa con situazioni e sentimenti delicati.
Infatti, tra i temi affrontati nelle prime puntate emergono e si confermano il rapporto con la maternità, le relazioni umane, l‘autodeterminazione femminile, il rapporto di genere, nuclei di riflessione cari all’ispirazione di Ferrante, da sempre presenti in tutte le sue scritture, passate e recenti.
Prova consistente, dunque, per il nuovo cast che, tuttavia, conta sulla solida esperienza di interpreti noti al pubblico: Alba Rorhwacher, Irene Maiorino, Fabrizio Gifuni, Pier Giorgio Bellocchio, Sonia Bergamasco, prendono in carico quel racconto che i precedenti attori avevano fatto loro, dopo essersi cuciti addosso i profili del protagonisti (a questo ha giovato la loro giovane età), e forse per lo spettatore risulta difficile, almeno per questa fase iniziale, abituarsi all’idea che i personaggi da sempre conosciuti siano proprio quei nuovi volti lì.
Un senso di disorientamento quindi, che tuttavia si dissipa nel momento in cui la storia inizia a snocciolarsi, e quelle figure associate ad altri ruoli di rilievo, a diversi titoli, si amalgamano fluide nella narrazione di Ferrante.
La regia di Bispuri, che succede a Costanzo, Alice Rorhwacher e Daniele Luchetti, prosegue la linea segnata dai suoi predecessori, ma predilige un ritmo, probabilmente, più spedito, seguendo i protagonisti qua e là, in una vera e propria corsa tra una meta e l’altra, tra dentro e fuori le loro storie e la Storia d’Italia che, come nei romanzi di Ferrante, caratterizza lo sviluppo della trama e influenza le vite dei protagonisti.
Emerge la componente di tensione e pathos che ha sempre qualificato lo svolgimento dell’Amica geniale, soprattutto nei confronti-scontri tra i vari personaggi (di impatto, nel primo episodio, il duro scambio tra Elena e sua madre, interpretata da un’intensa Anna Rita Vitolo) un elemento quasi deFilippiano, che contribuisce al realismo della trama.
Certo, i soli primi due episodi probabilmente dicono ancora poco di un intero progetto che prevede ben 10 puntate, ma le premesse appaiono certamente interessanti, con la curiosità rivolta soprattutto allo sviluppo del legame tra le due protagoniste, così peculiare, a volte ambiguo, ma certo unico.
In ogni caso, la principale novità, quella del cast, sembra aver dissolto ogni dubbio, non resta che lasciarsi coinvolgere ulteriormente fino alla conclusione di una saga che ha saputo, al di là del singolo interesse personale, sorprendere e far discutere.
Al link sottostante la recensione di Clarus della precedente stagione, Storia di chi fugge e di chi resta.
Tutti gli episodi, compresi i due andati in onda ieri sera, e le stagioni precedenti dell’Amica geniale sono disponibili sulla piattaforma RaiPlay.