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“Ritessere fiducia”, la IV Giornata di preghiera per le vittime e i sopravvissuti degli abusi

Dal 2019 ad oggi l'apertura della Chiesa all'ascolto delle vittime di abusi e soprattutto percorsi formativi per preparare coloro che svolgono abitualmente un ruolo educativo con minori e persone vulnerabili

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“Ritessere fiducia” il tema scelto per la IV Giornata di preghiera per le vittime e i sopravvissuti degli abusi che la Chiesa Cattolica Italiana celebra il 18 novembre con veglie di preghiera, celebrazioni eucaristiche, momenti di approfondimento: per ogni tipologia è disponibile materiale utile. L’iniziativa che si inserisce tra le molteplici proposte che la Chiesa, attraverso il Servizio Nazionale per la Tutela minori e persone vulnerabili, apre alle comunità di cui fanno parte vittime del passato e di oggi, le loro famiglie, i colpevoli; ma anche tutti coloro che svolgendo un ruolo educativo nella Chiesa necessitano di formazione adeguata all’approccio con minori e persone vulnerabili.

 Come cambia la Chiesa 
Un percorso di responsabilità che muove i primi passi nel febbraio 2019 quando Papa Francesco, su un solco tracciato da Benedetto XVI, per le prima volta riunisce in Vaticano 190 partecipanti tra vescovi, responsabili di ordini religiosi, i capi delle Chiese orientali, capi di ordini religiosi e curiali invocando responsabilità, trasparenza, prevenzione rispetto al dramma degli abusi. Non erano mancati interventi e riflessioni sul tema prima di dare vita ad un summit ufficiale. Nel mese di maggio dello stesso anno la Chiesa Cattolica Italiana approva le Linee guida per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili; i contenuti, recepiti a livello locale, diventano motivo di studio ed approfondimento sia a livello di regioni ecclesiastiche (nel nostro caso la Campania), sia a livello diocesano. La prima formazione sui temi tocca all’inizio le figure responsabili dei Centri famiglia e dei Centri di ascolto e i sacerdoti. Non mancano per le Diocesi guidate dal vescovo Giacomo Cirulli (Teano-Calvi, Alife-Caiazzo e Sessa Aurunca) occasioni formative anche per i laici impegnati in ambito pastorale. L’ultimo aggiornamento si è tenuto alla vigilia della VI Giornata, in occasione dell’incontro mensile interdiocesano del Clero: venerdì 15 novembre, nel salone della Chiesa dei Santi Cosma e Damiano in Vairano Scalo, le dott.sse Caterina Di Filippo e Nadia Pigliarmi, responsabili interdiocesane per il Servizio della Tutela dei minori e delle persone vulnerabili hanno presentato un resoconto del lavoro già svolto negli anni precedenti e illustrato la composizione e il programma operativo della nuova èquipe per la Tutela.

 Nei contenuti della VI Giornata Nazionale del 18 novembre 
“Al cuore di ogni relazione umana, personale o comunitaria, vi è un atto di fiducia. Affidarsi è anche il movimento che anima la fede di ogni uomo e donna credente” – scrive la Presidente del Servizio Nazionale tutela minori e adulti vulnerabili Chiara Griffini – “In ogni forma di abuso sappiamo esserci invece un tradimento e una rottura nella fiducia, che investe non solo vittima e abusante, ma tutto il contesto in cui ciò accade”. L’immagine scelta per il Manifesto di questa edizione è la riproduzione di una celebre opera di Alberto Burri ‘Sacco e oro’ (1956): “Ritessere fiducia è tentare di ricucire lo strappo, magari ancora aperto e sanguinante, con il filo d’oro della prossimità e della cura”. Un passo del Libro della Genesi (41,42) diventa guida per la preghiera e la riflessione di questa Giornata: “Lo rivestì di abiti di lino finissimo e gli pose al collo un monile d’oro”, ricordando il rispetto, l’autorevolezza e la dignità di cui è rivestito Giuseppe dal Faraone d’Egitto dopo una vita di strappi, tradimenti, difficili relazioni, amare delusioni. La riflessione della Chiesa si affaccia ancora una volta sull’orizzonte “speranza” che apre al dopo, apre al nuovo.

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