Giovanna Corsale – Fa tappa nella parrocchia dello Spirito Santo di Piana di Monte Verna la mostra Nulla sarebbe stato possibile senza di lei, dedicata ad Armida Barelli. La mostra, di carattere itinerante, è a cura dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e dell’Istituto Giuseppe Toniolo, con grafica e testi realizzati a cura di Franco Cosimo Panini e il suo arrivo nella diocesi di Alife-Caiazzo risale allo scorso anno, quando l’Azione Cattolica diocesana si è fatta promotrice di un ciclo di tre incontri nei quali sono state approfondite alcune figure di “testimoni della fede”, il primo dei quali fu dedicato proprio ad Armida Barelli; da allora, la mostra espositiva è rimasta in Diocesi a disposizione delle parrocchie interessate ad ospitarla.
Così, dopo Caiazzo e Piedimonte Matese, la vita e le opere che descrivono il valore umano, morale e spirituale della beata Armida, e decantano il fascino di una donna che ha saputo leggere lo spirito dei suoi tempi, potranno essere ammirate a Piana venerdì 22 novembre dalle ore 20.30.
Armida Barelli: vita, fede e impegno politico
Il prof. Ernesto Preziosi, storico e politico, vice postulatore della causa di beatificazione di Armida Barelli, già vicepresidente nazionale dell’Azione Cattolica Italia e attualmente con incarichi di responsabilità all’Università Cattolica del Sacro Cuore, ospite il 7 marzo 2023 a Caiazzo, ha presentato la figura di Armida così come viene presentata nel suo libro La zingara del buon Dio, con la prefazione di Papa Francesco, edito da San Paolo nel 2022 alla vigilia del processo di beatificazione. Armida è stata una vivace provocatrice del dibattito interno alla Chiesa preconciliare sul ruolo e l’impegno del laicato, sentinella dei cambiamenti socio-politici di un paese a cavallo tra ‘800 e ‘900 e quindi protagonista indiscussa di traguardi divenuti “normalità”.
C’è un’Italia che oggi deve riconoscerle il merito e il primato di aver guardato lontano, superando il costume di una borghesia distante e distinta dalla chiesa di impegno sociale all’inizio del XX secolo. La famiglia, gli studi, la totale conversione e la decisione di consacrarsi; e al contempo la vivacità della Gioventù femminile di Milano divenuta, per volontà di papa Benedetto XV, esperienza da estendere a tutte le donne cattoliche del Paese; l’incontro con Padre Agostino Gemelli, e quello con Giuseppe Toniolo di entrambi, che consacra definitivamente la scelta di fondare l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Fare, ma soprattutto essere è lo stile di Armida Barelli di chiara impronta francescana; la fierezza della fede manifestata e trasmessa in eredità diviene sintesi nel concetto che la liturgia è esperienza, è partecipazione collettiva; e la preghiera è il presupposto di ogni progetto.