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Con le musiche di John Williams: il docu-film sul compositore più amato e famoso del cinema

Su Disney+ l'avvincente racconto di uno storico connubio tra musica e immagini

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Noemi Riccitelli – Qual è la prima cosa che vi viene in mente se pensate ad Harry Potter? O a Star Wars? E Indiana Jones?
Sì i registi, i volti degli interpreti, ma sono certa che sarà inevitabile canticchiare i temi musicali che hanno contribuito a rendere queste pellicole uniche.
E se questi film hanno lasciato un’impronta indelebile nel cuore degli spettatori, arricchendo il proprio immaginario, lo si deve anche alla brillante mente di John Williams.
A 92 anni, il compositore e direttore d’orchestra statunitense è la seconda persona più candidata agli Oscar dopo Walt Disney: detiene ben 54 nomination, di cui 5 vinti, 26 Grammy Awards, 4 premi Golden Globe e 7 premi BAFTA: un talento naturale e una longeva creatività che sembra rinvigorirsi con il passare del tempo.

E così, se il nostrano collega Ennio Morricone è stato già più volte celebrato e riconosciuto anche da Hollywood (su di lui il documentario Ennio di Giuseppe Tornatore), Disney+ dedica al maestro Williams un docu-film diretto da Laurent Bouzereau e prodotto da alcune delle più note firme della cinematografia contemporanea, nonché sodali dello stesso Williams: Steven Spielberg, Ron Howard e Kathleen Kennedy.

I tasti del pianoforte come un sentiero-guida fin dalla sua infanzia: è John Williams in persona a raccontare come le origini della sua famiglia fossero intrecciate con la musica stessa.
Madre ballerina, padre percussionista, quest’ultimo voleva che tutti i suoi figli imparassero a suonare il piano, che insieme all’ascolto dell’orchestra alla radio, portò a sviluppare questa passione nell’allora giovane John.
Il lavoro di composizione musicale per il cinema e la TV arriva poi quasi per caso, come sottolinea il maestro: il suo primo lavoro è stato un componimento per l’aviazione americana durante il servizio militare.
A soli 24 anni Williams entra a fare parte dello staff di arrangiatori della 20th Century Fox, per la quale orchestra partiture di show di diverso genere: è l’esperienza maturata in questa fase che gli consente l’accesso alla realtà cinematografica.

“I didn’t lose myself in Hollywood, I found myself”: “Hollywood non mi ha fatto smarrire, ma vi ho ritrovato me stesso”.
John Williams spiega con queste parole il suo vissuto per il cinema.
In questo contesto, in particolare, è risultato fecondo l’incontro con l’allora emergente Steven Spielberg, con il quale il maestro condivide una grande amicizia e fattiva collaborazione.
È proprio grazie al lavoro con il regista, infatti, che Williams ottiene i suoi primi importanti riconoscimenti: l’Oscar per Lo Squalo, poi E.T., Schindler’s List.

Un racconto interessante certamente per gli appassionati e intenditori di musica e cinema, ma una bella occasione di approfondimento e curiosità per tutto il pubblico.
Con le musiche di John Williams colpisce per la dedizione l’entusiasmo che il protagonista stesso dimostra discutendo la sua carriera, la vita privata, la passione per la musica, inoltre, gli interventi di amici, colleghi, addetti ai lavori come il succitato Spielberg, George Lucas, Ron Howard, Thomas Newman, J.J. Abrams, e anche il frontman dei Coldplay Chris Martin (che utilizza il tema principale di E.T. per l’ingresso sul palco nei suoi concerti), evidenziano tutta la stima, l’affetto e l’ammirazione per il lavoro del compositore.

Una personalità che ha saputo rendere la musica d’orchestra un fenomeno cult-pop, appassionando e incantando generazioni, diventando, di fatto, un mito e pietra miliare imprescindibile per la storia del cinema e della musica.
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