Non tutti sanno che l’apertura della Porta Santa è preceduto da un tempo di preparazione, di preghiera e di riti. Quanto alla preparazione, si intende la fase che prepara i credenti spiritualmente all’evento con alcune occasioni formative e di preghiera che immettono nel nuovo tempo. Queste ultime sono esperienze che la Chiesa sta vivendo da circa un anno sul tema della preghiera e della speranza; c’è poi la macchina organizzativa fatta di impegnativo lavoro logistico per consentire ai pellegrini l’arrivo a Roma e la partecipazione ai momenti celebrativi; poi i riti antichi che sono la “chiave” – è il caso di dirlo – che consentiranno l’inizio dell’ Anno Santo. Pochi giorni fa, in San Pietro si è svolto il rito della Recognitio, la cerimonia che consente di accertare l’integrità della Porta Santa chiusa nell’ultimo Anno Santo. Lunedì 2 dicembre la Basilica pontificia è stata scenario di questo suggestivo e storico momento.
La preghiera introdotta dal Cardinale Mauro Gambetti, poi il lavoro di martello e scalpello a cura dei “sampietrini” per aprire un varco nel muro che sigilla la storica porta (chiusa al termine del precedente Anno Santo) e recuperare la cassetta in cui è custodita fra l’altro la chiave che la sera del prossimo 24 dicembre permetterà a Papa Francesco di aprire la Porta Santa e dare avvio al Giubileo.