Home Chiesa e Diocesi Commento al Vangelo dell’Immacolata Concezione. Rallegrati, piena di grazia!

Commento al Vangelo dell’Immacolata Concezione. Rallegrati, piena di grazia!

368
0

di Padre Fabrizio Cristarella Orestano
Comunità Monastica di Ruviano (Clicca)

Solennità dell’Immacolata Concezione Beata Vergine Maria
Gen 3, 9-15.20; Sal 97; Ef 1, 3-6.11-12Lc 1, 26-38

L’Immacolata venerata a San Gregorio Matese

Quest’anno la seconda domenica di Avvento coincide con la Solennità dell’Immacolata Concezione di Maria … la Chiesa ha concesso che in questa domenica si celebri questa festa così cara al cuore del popolo cristiano … per lo meno una volta lo era in modo molto esteso … ma, venuto meno “il popolo” cristiano, essa rimane cara al cuore di quei credenti che davvero hanno fatto e cercano di fare dell’Evangelo la strada di ogni giorno della loro esistenza … se l’Avvento è il tempo in cui siamo chiamati a prepararci alla Venuta del Signore, a quel suo ritorno alla fine della storia che mostrerà alla storia e alle nostre storie il suo fine, al cuore dell’Avvento questa solennità ci racconta di un Dio che con fedeltà, con sublime creatività, porta avanti la sua promessa.

I testi di oggi partono proprio dalla promessa di ricominciamento, di ricreazione che il Signore, nel giardino dell’in-principio, fa alla sua creatura che ha ceduto alle lusinghe del male e si è andata a gettare in abissi di dolore, di fatiche e di morte. Non è una promessa che sta in un tempo primitivo, cronologicamente all’inizio della storia dell’umanità, ma di una promessa che il Signore fa ad ogni figlio di Adam, una promessa che ha realizzato nella carne concreta del Figlio suo, Gesù di Nazareth! Guardare a Maria, in questo nostro percorso d’Avvento, ci permette di volgere lo sguardo su quella “terra” che Dio scelse per piantare la sua tenda tra noi uomini … in Maria si incontrano le speranze messianiche della Prima Alleanza che la Promessa del Signore aveva messo in cuore al suo popolo, e lo sguardo di Dio. Maria, la piccola donna di Nazareth, diviene il crogiuolo di questo incontro, terreno preparato dalla grazia. Maria incontra Dio, accoglie dalla bocca dell’Angelo una parola nuova, sconvolgente, dura, difficile, che certamente porterà lotte e incomprensioni che potrebbero sommergerla, ma Maria prende una decisione dinanzi a quella parola, in quella parola, e così genera la Parola!

Maria non resta nei “limbi” che tanti cristiani sanno crearsi per non compromettersi con Dio e le sue domande. Si fa interpellare davvero da Dio, e non rimane paralizzata dinanzi alle domande di Dio rimandando all’infinito le risposte: Maria ha la forza, il coraggio e l’onestà di prendere una decisione. Nella vita di un credente non basta credere d’aver fatto esperienza di Dio, si deve fare vera esperienza di Dio; diversamente si può rimanere nell’ambito delle cose “romantiche”, “sentimentali”; magari appaganti per quell’ora, e appaganti nei momenti di memoria di quell’ora … questo non basta! Potrebbe diventare un rifugio ben caldo, rifugio che ci mette, paradossalmente,  al riparo da Dio stesso, un rifugio in cui è facile vivere il limbo dell’irresponsabilità… Maria all’annunzio di Gabriele vive una vera esperienza di Dio, conosce un Dio che la chiama;  non relega quell’ esperienza in un’aura di sentimento, ma la trasforma subito in un sì che ingloba tutta la sua vita, il suo cuore, il suo corpo, i suoi progetti, i suoi sogni … nulla lascia fuori da quella Parola che ora deve avvenire in Lei, e dice il suo sì.

Non è un sì “titanico”, di chi si sente forte e “collaboratore” (!) di Dio, ma un sì che sa attraversare domande (Come avverrà?), e che si lascia attraversare da domande … la sua stessa verginità, lungi dall’essere un prodigio straordinario per destare stupore, è invece luogo di povertà e di “impotenza” (lo stato di verginità è incapacità assoluta a generare!) … così diviene terreno per l’avvento del Santo! Il tempo di Avvento oggi è illuminato dalla presenza umile e forte di Maria, una presenza che ci richiama al fatto che l’Avvento è sì tempo di attesa, di vigilanza, di speranza, ma contemporaneamente è tempo concreto di vita, tempo che vuole decisioni per Dio, decisioni sulla sua Parola. L’Avvento è tempo di fiducia in cui, dicendo i nostri sì scopriamo sempre che l’amore di Dio ci ha prevenuti! Tempo in cui i nostri sì sono parte di un’invocazione grande: «Vieni, Signore Gesù!».

Il mistero dell’Immacolata che oggi celebriamo è proprio questo: amore che precede e che prescinde da ogni merito e perciò apre le porte al Veniente … Maria nasce “tutta santa” dal grembo di sua madre, nasce immacolata; questo però non è un’astratta “impeccabilità”, non è un privilegio accecante, è invece scoperta di essere stata preceduta, è scoperta che, prima del “fiat” di Maria, c’è già e sempre il “fiat” di Dio che è sempre Colui che ama per primo! Se Maria ci fa fare questa scoperta in questo cammino di Avvento ci avrà consegnato una grande forza, una parola su cui scommettere per dire anche noi i nostri sì, su cui decidersi per il Regno, con cui affrettare il Regno! Lui viene e provoca già il nostro oggi mostrandoci in Maria un amore preveniente, assolutamente gratuito, un amore che ci grida “nulla è impossibile a Dio”!
E allora ci si può fidare… Bisogna fidarsi!

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.