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Nel Matese arriva il Piano di Gestione di Rete Natura 2000. Pronti ad applicarlo? Riflettori sul pascolo libero degli equidi

Il Presidente del Parco Regionale del Matese Agostino Navarra annuncia un incontro tra i vertici regionali e gli Amministratori locali e le Associazioni di categorie per prendere atto del Piano di Gestione della Rete Natura 2000

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Il Matese verso una nuova e oculata gestione e conservazione dei suoi habitat naturali e tutela delle specie che li abitano; recependo le indicazioni della Regione Campania che con delibera n. 617 del 14 novembre 2024 ha approvato il Piano di Gestione della Rete Natura 2000, il presidente del Parco regionale del Matese Agostino Navarra annuncia per gennaio un incontro tra i vertici regionali e gli Amministratori locali, le Associazioni di Categoria e i tecnici del settore per prendere atto delle disposizione che regoleranno decisioni amministrative e comportamenti civici finalizzate a rafforzare l’identità e la vocazione naturalistica del Matese. Sarà la sede dell’ente parco in via Figulatina a San Potito Sannitico ad ospitare il confronto.

Proteggere l’avifauna del territorio, promuovere buone e sane pratiche agricole, monitorare lo stato di conservazione degli habitat sono alcuni tra gli obiettivi primari del Piano che “rappresenta un passo fondamentale per superare le criticità del passato e valorizzare le potenzialità del Matese” fanno sapere dal Parco regionale. Sul banco di prova la capacità di coniugare le attese di allevatori ed agricoltori e il dovere civico e morale di rispettare un patrimonio naturalistico di pregiato ed esclusivo valore scientifico.

Chi non ricorda nei mesi passati la polemica sul pascolo degli equidi, ormai cresciuti di numero, “accusati” di danneggiare cespugli, orchidee, formazioni calcaree ritenute esclusive dell’habitat locale? O ancora, una manifestazione sportiva durante la quale decine di motocross hanno invaso e distrutto sentieri? Sul primo caso tornano ad accendersi i riflettori (mai del tutto spenti) e accendersi le attese degli allevatori tanto che Coldiretti Campania ha appena notificato al Presidente Navarra la richiesta di un Piano di Pascolamento affinché le mandrie di cavalli – una delle scene più caratteristiche del Matese – tornino a pascolare sui declivi. Solo un simile atto, infatti, prevederebbe nelle more, la sospensione dell’attuale restrizione fissata dai regolamenti regionali.

Lago Matese. Foto di repertorio

Ma cosa si intende per Rete Natura 2000 di cui fa parte anche il Matese? Si tratta dell’individuazione di Zone Speciali di Conservazione (ZSC) istituite dagli Stati Membri dell’UE, comprendenti anche le Zone di Protezione Speciale (ZPS). In Campania sono 108 le Zone Speciali di Conservazione e 31 quelle di protezione speciale. Al fine di non spaventare il cittadino residente in tali perimetri è bene chiarire che non riserve rigidamente protette precluse alle attività umane, ma in esse si vuole garantire la protezione della natura tenendo anche “conto delle esigenze economiche, sociali e culturali, nonché delle particolarità regionali e locali” (Art. 2 della Direttiva Habitat). Uomo e natura non su fronti opposti, ma insieme per continuare a condividere la Terra: a tal proposito la Rete Natura 2000 attraverso i suoi regolamente applicativi stabilisce che i soggetti privati possono essere proprietari dei siti in questione “assicurandone una gestione sostenibile sia dal punto di vista ecologico che economico”. La Direttiva riconosce alla attività antropiche il merito di aver tenuto per secoli in piedi un importante equilibrio tra natura ed uomo.

 Tornando al Piano di Gestione redatto dalla Campania, ogni area della Regione inserita in Rete Natura 2000 ha il proprio Documento dedicato, così come il “Matese casertano”: cliccando qui è possibile accedere alla pagina della Regione e cercare l’area di interesse dove trovare lo studio del territorio e il Regolamento che il Presidente Agostino Navarra intende far conoscere nel dettaglio ai suoi interlocutori: dove circolare con mezzi a motore; dove accendere fuochi; come regolare le attività economiche;  come gestire la forestazione; le condizioni d’obbligo per ristrutturare o riqualificare abbeveratoi; come gestire gare, manifestazioni ed eventi; come realizzare impianti di illuminazione; come realizzare recinzioni…

“Questo strumento – si legge nella nota odierna del Parco, oltre a essere essenziale per il Parco Regionale del Matese, costituirà una solida base per l’istituzione del futuro Parco Nazionale, offrendo l’opportunità di anticipare azioni sempre più concrete di tutela e valorizzazione del territorio. L’Ente Parco metterà a disposizione di tutti gli interessati una serie di strumenti e risorse per facilitare l’applicazione del Piano”.

L’applicazione e il rispetto delle regole sarà la nuova sfida, perché oltre al senso civico urgeranno sul territorio quei controlli che ad oggi, per l’assenza di personale addetto, risulta praticamente impossibile.

In foto, fuori e uccelli rari che è possibile trovare sul Matese

 

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