Un giubileo anche nel Carcere di Carinola. Lo ha annunciato ieri lunedì 23 dicembre, il vescovo Giacomo Cirulli in occasione della messa prenatalizia presso la Casa Circondariale, “Perché anche questo luogo diventi occasione di incontro con la misericordia di Dio”. Il vescovo delle Diocesi di Teano-Calvi, di Alife-Caiazzo e di Sessa Aurunca a distanza di una settimana, dopo il pranzo offerto ai detenuti e condiviso con loro, è tornato tra questa comunità per la Celebrazione eucaristica e nell’occasione dare la Cresima e la Prima comunione ad alcuni residenti.
“Pace a voi”, l’augurio che ha consegnato all’inizio della messa: “È il saluto di Gesù ai discepoli; è il saluto degli angeli ai pastori di Betlemme. È la condizione che esprime il legame intimo e profondo tra gli uomini e Dio e che auguro anche a tutti voi di poter costruire, consapevoli che la pace di Dio si accompagna sempre alla sua azione mi misericordia e accoglienza verso ciascun uomo”. Alla vigilia del grande Giubileo che Papa Francesco aprirà la Notte di Natale, anche per il Carcere di Carinola si apre una porta, una strada di speranza; sarà nell’occasione di una preghiera in più, di un incontro con il perdono di Dio, di quell’ascolto ascolto offerto ai detenuti e che gli organizzatori si preoccuperanno di organizzare e presto condividere…
Presenti il direttore della struttura Carlo Brunetti, il Comandante della Polizia Penitenziaria Attilio Napolitano, il Magistrato di sorveglianza Benedetta De Risi, la Dirigente sanitaria Antonella Migliozzi, la vicedirettrice Daniela Puglia, il Cappellano don Carlo Zampi e il personale in servizio, il sindaco di Carinola Giuseppina Di Biasio, la Guardia di Finanza di Mondragone. Accanto al Vescovo anche don Roberto Palazzo, vicario episcopale per l’Evangelizzazione e la Catechesi venuto per condividere l’Eucarestia e la festa per i Sacramenti dati ai detenuti che dopo un percorso formativo di catechesi hanno chiesto di essere confermati nella fede. In cinque, emozionati e raccolti in preghiera, hanno ricevuto il dono dello Spirito Santo per le mani del Vescovo e gli auguri della comunità. Sui loro volti il segno di un traguardo, frutto di costanza e dedizione nella formazione: dietro le sbarre, anche il catechismo è una messa alla prova, è parte di quel percorso in salita che misura il desiderio di cambiare, di percorrere una strada nuova… Tra i segni forti di questa celebrazione l’arrivo della Luce di Betlemme portata dal gruppo Scout Teano 1; si tratta della lampada accesa dalla fiamma di un’altra che, partita da Betlemme, ha raggiunto Trieste ed ora attraversa l’Italia. Accompagnati dal capo clan Francesco Mastrati, dall’assistente spirituale don Luigi Migliozzi ed altri capi, i ragazzi hanno manifestato ai presenti il valore di quel dono: portare luce e donare luce è ciò che veramente realizza il Natale di Dio sulla terra.
E a confermare questo valore sono direttamente le parole dei detenuti, lette da uno di loro a nome dei cinquecento che ospita il Carcere, messaggio di speranza che supera i confini fisici della prigione: “Eccellenza, in vista dell’ennesimo Natale tra le nostre quattro mura, vi volevamo sentitamente ringraziare della vostra costante vicinanza e presenza durante questi periodi di così difficili crisi per noi. Non smetteremo mai di avere fiducia e di credere che la luce possa infrangere le barriere che ci tengono reclusi ma soprattutto lontani dalle nostre care famiglie”.
Sul tema della speranza, anche il saluto del Direttore Carlo Brunetta agli ultimi mesi di lavoro presso la Casa Circondariale di Carinola come da lui stesso annunciato. Anche per Brunetti la parola “Giubileo” assume i connotati di un’esperienza di riscatto, di impegno, di ritorno alla vita nuova per chi, tra i suoi detenuti, compiuti i percorsi di recupero alla legalità, possa tornare nel mondo da uomo libero.