Sveglia all’alba per il Gruppo Scout Teano 1; la missione è portare una “luce” alla Casa circondariale di Carinola. Sarà già la loro presenza, di volti sorridenti, a fare la differenza; ma il dono che portano tra le mani ha un valore speciale in questo Natale: si tratta di una piccola lanterna con la Luce di Betlemme accesa da una lampada proveniente dalla città in cui è nato Gesù e che per una iniziativa di uno scout autriaco, ogni anno raggiunge Trieste e percorre tutta l’Italia perchè tanti possano attingere a quella fiamma. Il treno che la trasporta ha sostato alla stazione ferroviaria di Aversa dove c’erano gli scout di Teano e numerosi altri provenienti dalle province di Caserta e Napoli o gruppi parrocchiali convenuti per prendere la fiamma. Il gruppo sidicino ha inserito l’accoglienza della Luce di Betlemme nel percorso spirituale d’Avvento, facendone motivo di preghiera per la pace nel mondo in particolare per la Terra Santa, scenario di guerra; ma anche riflessione sul valore della testimonianza del Vangelo che chiede ai cristiani di essere “luce” per il mondo. La Luce di Betlemme ha percorso le strade del centro storico di Teano, è stata portata al vescovo Mons. Giacomo Cirulli, e in questa particolare occasione giunge in un luogo di dolore e sofferenza. La visita alla Casa circondariale di Carinola avvenuta lunedì 23 dicembre si inserisce in questa programmazione che per molti Scout rappresenta una delle ultime e più forti tappe in vista della “partenza”, l’ultimo momento del percorso educativo di uno scout, prima di scegliere se e come impegnarsi per l’Associazione in cui è cresciuto, per la società, nella chiesa.
All’ingresso, dopo i controlli di rito da parte della Polizia Penitenziaria, il gruppo ha raggiunto la sala conferenze accolto da alcune educatrici; ha ricevuto poi il saluto del Direttore Carlo Brunetti che ha descritto la struttura e la “vita” del carcere soffermandosi soprattutto sul valore del volontariato nella struttura, spiraglio di luce che porta segni di legalità che vanno ad aggiungersi ai regolari percorsi di riabilitazione offerti ai detenuti, ma soprattutto relazioni umane sane. Un tema delicato quello del volontariato che purtroppo, nel caso Carinola, si fonda su poche disponibilità e quindi meno occasioni di confronto e di crescita per la popolazione residente in questa comunità. Si apre tuttavia la riflessione sulle sensibilità territoriali (Associazioni civiche o cattoliche, o singoli…) rispetto ad una realtà umana che chiede ascolto, vicinanza e diritti.
La Luce di Betlemme ha fatto il suo ingresso ufficiale in carcere all’inizio della messa presieduta da Mons. Giacomo Cirulli, vescovo di Teano-Calvi, di Alife-Caiazzo e di Sessa Aurunca, quest’ultima la diocesi nel cui territorio è presente la casa circondariale. Introdotta dal commento di una giovane del Clan di Teano1, la lampada recante la luce è stata portata all’altare da Pino Mastrati, maestro dei novizi. Insieme al gruppo l’assistente spirituale don Luigi Migliozzi, il capo clan Francesco Mastrati, il capofuoco Maria Michela De Biasio, i capi di altre branche Rosaria Napoletano e Stefano Salvati. Un momento di intensa condivisione emotiva per tutti i presenti: personale in servizio, autorità giudiziarie, sacerdoti, detenuti e familiari in particolare nel momento in cui cinque detenuti hanno ricevuto il sacramento della Confermazione. Al termine della celebrazione il gruppo scout Teano1 accompagnato dal personale del Carcere è stato accompagnato nei laboratori artigianali in cui i alcuni detenuti, esercitando il diritto al lavoro, producono articoli di gastronomia destinati alla commercializzazione.
La vita dietro le sbarre si è manifestata nella sua quotidianità, e per un giorno anche in una forma di serena convivenza; L’incontro tra essa e i giovani Scout di Teano, possa servire, come sognano gli educatori del gruppo, come passo nella società da uomini e donne impegnati per qualcuno, per la giustizia, per la legalità.