“Custodire la vita, prendersi cura della vita ferita – quanta vita ferita! – ridare dignità alla vita di ogni ‘nato da donna’ è la base fondamentale per costruire una civiltà della pace”. Ne ha parlato il Papa, che al termine dell’omelia della messa presieduta nella basilica di San Pietro per la Giornata mondiale della pace ha aggiunto la richiesta di “un impegno fermo a promuovere il rispetto della dignità della vita umana, dal concepimento alla morte naturale, perché ogni persona possa amare la propria vita e guardare con speranza al futuro”.
“Questo nuovo anno che si apre affidiamolo a Maria, Madre di Dio, perché anche noi impariamo come lei a trovare la grandezza di Dio nella piccolezza della vita”: continuo richiamo al dono e al rispetto della vita. Ha poi aggiunto “Perché impariamo a prenderci cura di ogni creatura nata da donna, anzitutto custodendo il dono prezioso della vita, come fa Maria: la vita nel grembo materno, quella dei bambini, quella di chi soffre, la vita dei poveri, la vita degli anziani, di chi è solo, di chi è morente”.
“Maria, Madre di Dio e Madre nostra, ci attende proprio lì nel presepe” (…) “Anche a noi mostra, come ai pastori, il Dio che ci sorprende sempre, che non viene nello splendore dei cieli, ma nella piccolezza di una mangiatoia. Affidiamo a lei questo nuovo anno giubilare, consegniamo a lei le domande, le preoccupazioni, le sofferenze, le gioie e tutto ciò che portiamo nel cuore. Affidiamo a lei il mondo intero, perché rinasca la speranza, perché finalmente germogli la pace per tutti i popoli della terra”.