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Piedimonte Matese. Il Miracolo della lampada di San Marcellino, 333 anni dal prodigioso evento

Era il 4 gennaio 1692 quando la lampada, senza olio, posta all'altare dle santo si riaccese e bruciò per tre giorni

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Un appuntamento discreto, con meno vociare, senza festa, ma solo fede e preghiera. Noto come “Miracolo della lampada di San Marcellino”, torna ogni anno la sua rievocazione nella basilica di Santa Maria Maggiore dove è venerato il Santo, prete e martire, patrono della città e dei sobborghi, e dove sono custodite le reliquie. Appuntamento il 4 gennaio alle 18.00 per la celebrazione della Messa e al termine, presso l’altare di San Marcellino, un momento di preghiera in ricordo dell’evento prodigioso che avvenne il 4 gennaio 1692. Qui il parroco don Massimiliano Giannico reciterà l’Atto di affidamento al Santo Patrono.

 La storia 
Quest’anno sono esattamente 333 anni dal giorno in cui, la sera del 4 gennaio 1692 alle 21.30, la lampada che solitamente ardeva davanti all’altare del Santo, priva d’olio, si riaccese e bruciò ininterrottamente per tre giorni, alta 45 cm. Fu allora che il Vescovo di Alife Giuseppe de Lazara ed il Governatore della Città convennero sulla necessità di pubblicare il Decreto di Papa Innocenzo XI, in base al quale San Marcellino veniva proclamato Patrono di tutti i sobborghi della città.

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